Corso malattie infiammatorie croniche intestinali Cagliari

Focus su diagnosi precoce, terapia personalizzata, intelligenza artificiale e approccio multidisciplinare lungo tutto il percorso di cura

Dalla diagnosi precoce alla terapia personalizzata, passando per l’uso dell’intelligenza artificiale: a Cagliari, esperti a confronto sulle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) nell’VIII edizione del corso avanzato “Le nuove sfide nella gestione delle MICI: dall’età pediatrica all’adulto”, svoltosi il 22 e 23 maggio: un appuntamento ormai consolidato che riunisce specialisti di tutta Italia per discutere, con un taglio pratico, i più recenti sviluppi nella diagnosi e nella gestione di queste patologie, in particolare della malattia di Crohn e della colite ulcerosa.

Le MICI rappresentano ancora una sfida complessa per il clinico, soprattutto nella fase adulta, quando spesso il paziente presenta un lungo decorso e una storia di trattamenti multipli. Questo corso vuole fornire strumenti pratici per affrontare i casi più critici con un approccio integrato e aggiornato”, evidenzia il dott. Giammarco Mocci, gastroenterologo presso l’ARNAS G. Brotzu di Cagliari e responsabile scientifico dell’evento insieme al prof. Paolo Lionetti, responsabile della SOC Gastroenterologia e Nutrizione dell’Ospedale pediatrico Meyer IRCCS di Firenze. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a un significativo incremento dei casi pediatrici e l’impressione è che sono in aumento forme non monogeniche ad esordio molto precoce. È fondamentale intervenire con tempestività e con protocolli specifici per la pediatria condivisi con i gastroenterologi dell’adulto, per garantire in seguito una transizione efficace e una presa in carico multidisciplinare che preveda la presenza del dietista, dello psicologo e, nei casi refrattari alla terapia medica, del chirurgo esperto di chirurgia delle MICI”.

La prima giornata si è aperta con una lettura introduttiva dedicata alle nuove opportunità terapeutiche emergenti dalla ricerca, che spaziano dallo sviluppo di nuove molecole alla scoperta di innovativi meccanismi d’azione. La prof.ssa Federica Facciotti, associata di Patologia generale dell’Università Milano-Bicocca ha illustrato come oggi si stiano esplorando approcci che mirano, ad esempio, a bloccare simultaneamente infiammazione e fibrosi, a intervenire sull’inflammasoma o a promuovere il mantenimento della remissione attraverso soluzioni avanzate come le CAR-Treg e i microRNA.

Un ampio spazio è stato dedicato anche all’apporto dell’intelligenza artificiale, sia in fase di ricerca – per lo screening e la selezione di molecole promettenti – sia nel supporto alla diagnostica per immagini, migliorando l’efficienza dell’imaging endoscopico. “La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale rappresentano un’opportunità concreta non solo per migliorare la qualità della vita delle persone con MICI, ma anche per anticipare la diagnosi, personalizzare i percorsi terapeutici e, forse, un giorno, arrivare a una cura definitiva”, dichiara Salvatore Leone, Direttore Generale di AMICI ETS. “L’alleanza tra sapere clinico, dati e nuove tecnologie può cambiare radicalmente il modo in cui affrontiamo queste patologie croniche, mettendo davvero al centro il paziente”.

In ambito diagnostico, si è discusso di nuovi score clinici e delle più recenti innovazioni tecnologiche, come le video capsule endoscopiche dotate di doppia telecamera, oggi sempre più precise e affidabili. Durante il corso sono state affrontate anche condizioni cliniche complesse, spesso presenti nella pratica quotidiana, tra cui comorbidità oncologiche e obesità, che pongono sfide aggiuntive nella gestione del paziente con MICI.

Questa edizione si è arricchita del corso con l’introduzione di due precorsi tematici, pensati per approfondire aspetti cruciali della gestione delle MICI. Il primo, dedicato alla nutrizione, ha visto come presidenti scientifici, oltre a Giammarco Mocci e Paolo Lionetti, anche la dott.ssa Camilla Fiorindi, sottolineando l’importanza dell’approccio nutrizionale nella presa in carico globale del paziente. Il secondo precorso ha invece approfondito il ruolo dell’ecografia e dell’imaging nella diagnosi e nel monitoraggio della malattia, con la partecipazione in qualità di presidenti del dott. Domenico Scanu, del dott. Danilo Sirigu e dello stesso Mocci.

Come nelle precedenti edizioni, è stato dato spazio alla voce dei pazienti. L’avvocatessa Rita Limbania Vallebella, presidente regionale dell’associazione AMICI e sindaco di Stintino, ha condiviso la sua esperienza diretta come paziente affetta da malattia di Crohn. Ha sottolineato come “ancora oggi, molti pazienti vivono un vero e proprio percorso a ostacoli prima di arrivare a una diagnosi certa. Serve più informazione, ma anche più connessione tra pazienti e centri specialistici per ridurre la mobilità sanitaria e garantire cure di qualità vicino a casa”.

Il corso è stato organizzato con il patrocinio di: Regione Autonoma della Sardegna, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Cagliari, AGGEI, AIGO, AMICI Italia, SIGENP, SIGR.

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