La vulvodinia è un disturbo cronico, al 100% fisico, che presenta precisi eventi fisiopatologici e colpisce in media una donna su 7. E' una sindrome complessa che coinvolge i genitali esterni femminili. Si manifesta con bruciore, provoca spesso dolore durante i rapporti sessuali; addirittura molte donne affette da questo disturbo percepiscono sensazioni di scosse elettriche sui genitali. Sintomi che talvolta si accompagnano alla presenza di tagli o abrasioni sulla mucosa.

Nella maggioranza dei casi, almeno inizialmente, non è presente alcuna lesione o segno riconoscibile: ciò complica la corretta identificazione diagnostica. In alcune donne comporta sintomi vescicali/uretrali come: urgenza minzionale, bruciore minzionale, senso di peso sovrapubico, sintomi spesso scambiati per infezioni alle vie urinarie (uretrodinia, cistite abatterica, falsa cistite).

La vulvodinia ha molte forme ed è anche chiamata ‘vestibolite vulvare’, ‘vestibulodinia’ e ‘sindrome vulvovestibolare’. Quando colpisce in forma severa, impedisce di vivere una vita normale: difficile compiere anche semplici azioni come camminare, stare sedute o indossare un paio di jeans.

Per chi soffre di questa patologia, dal 2010 è nata un’associazione, la Vulvodinia PuntoInfo ONLUS, che attraverso un sito Internet e un forum, si impegna a diffondere la conoscenza sulla sindrome, a sostenere le donne colpite e ad incentivare la ricerca scientifica. L’Organizzazione è composta interamente da donne pazienti ed ex pazienti e la sede è a Roma.

Inoltre, è stata lanciata la campagna #UnaFirmaperlaVulvodinia, per richiedere il riconoscimento della vulvodinia da parte del Servizio Sanitario Nazionale italiano. 

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