Al Congresso Internazionale della European Respiratory Society, Roche e Boehringer Ingelheim hanno presentato gli ultimi dati sui farmaci approvati e quelli in sperimentazione

AMSTERDAM (PAESI BASSI) – L’asma è una malattia complessa e imprevedibile che colpisce i polmoni e che può essere gestita ma non curata. Ci sono 334 milioni di persone con l’asma nel mondo, e 250.000 di loro muoiono ogni anno: uno ogni due minuti. I costi sanitari e relativi alla perdita di produttività dovuti all’asma sono di 33,9 miliardi di euro l’anno nell’Unione Europea.

Il Congresso Internazionale della European Respiratory Society (ERS), che si è svolto ad Amsterdam dal 26 al 30 settembre, ha dedicato una grande attenzione a questo disturbo, e in questa occasione le aziende farmaceutiche Roche e Boehringer Ingelheim hanno presentato i relativi prodotti per contrastare gli attacchi più gravi.

“La visione standard è: stessa malattia, stessa terapia”, ha detto Jonathan Sorof, responsabile dell’area terapeutica, settore Sviluppo Globale del Prodotto e Affari Medici di Roche. “La nostra visione, invece, è: la terapia giusta per il paziente giusto al momento giusto”.

Infatti, come ha spiegato il Dr. Andrew Menzies-Gow del Royal Brompton Hospital di Londra, “non tutti i tipi di asma sono uguali, anche se i pazienti vengono comunemente trattati allo stesso modo”. In particolare, fra i pazienti con asma grave, la maggior parte ha l’asma di tipo 2. “Ciò comporta – continua Menzies-Gow – un peggioramento della qualità di vita, effetti collaterali dovuti alle alte dosi di steroidi, frequenti riacutizzazioni, una morbilità cronica e a volte la morte”.

Per questo comune tipo di asma, Roche sta studiando i meccanismi d’azione del lebrikizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato che ha concluso con successo un trial di fase II. “La nostra comprensione di ciò che causa l’asma sta crescendo”, ha commentato il Prof. Liam Heaney della Queen’s University di Belfast. “Il lebrikizumab è stato progettato per bloccare l’interleuchina 13 (IL-13), una citochina che sembra essere legata alla periostina, un’altra proteina di segnalazione. I pazienti con alti livelli di periostina hanno dimostrato una risposta significativa al trattamento mirato all’IL-13: un miglioramento nella funzione polmonare e una sostanziale riduzione degli attacchi d’asma”.

La risposta di Boehringer Ingelheim all’asma grave è l’inalatore Spiriva Respimat (tiotropio), approvato in oltre 50 paesi e dal 2014 anche in Europa. “Un paziente su due con asma tuttora manifesta sintomi”, ha sottolineato il Prof. Ronald Dahl, della Aarhus University (Danimarca), che ha presentato i dati di UniTinA-asthma, un programma su larga scala di 18 studi clinici che hanno coinvolto più di 6.000 pazienti. “Spiriva Respimat ha dimostrato di migliorare la funzione polmonare e il controllo dei sintomi, indipendentemente dal sottotipo. La sua sicurezza e tollerabilità, inoltre, è paragonabile a quella del placebo”.

In questi studi, Spiriva ha migliorato del 68% i sintomi dell’asma e ha ridotto del 21% il rischio di esacerbazioni. Nell’Unione Europea è indicata per i pazienti adulti in trattamento con una combinazione di ICS (corticosteroidi inalatori) e di broncodilatatori LABA (beta2-agonisti a lunga durata), e che nonostante questo trattamento continuano a manifestare sintomi. Gli attacchi d’asma, infatti, oltre a terrorizzare chi li prova, possono essere fatali, e molti di questi decessi, grazie ai nuovi trattamenti, possono essere evitati.

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