La malattia o demenza di Alzheimer, che prende nome dal neurologo tedesco Alois Alzheimer che ne descrisse i sintomi nel 1907 per la prima volta, colpisce circa il 5% della popolazione sopra i 60 anni e si manifesta inizialmente con una progressiva amnesia, prima sulle piccole cose, fino ad arrivare a non riconoscere nemmeno i familiari e ad avere bisogno di aiuto anche per le attività quotidiane più semplici. L’Alzheimer è uno stato provocato da una alterazione delle funzioni cerebrali, che comporta una serie di difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività, in quanto colpisce sia la memoria che le funzioni cognitive, e questi si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare. Inoltre può essere causa di stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.
Il codice di esenzione della malattia di Alzheimer è 029 (Malattie croniche).

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Coronavirus

Federazione Alzheimer Italia aderisce all’appello di Alzheimer’s Disease International affinché si finanzi la ricerca sul legame tra le due patologie

L'impatto neurologico del COVID-19 sul cervello può aumentare la probabilità che una persona sviluppi una forma di demenza, ma anche accelerare i sintomi e peggiorare le condizioni della malattia. È quanto afferma una recente ricerca presentata all’edizione 2021 dell’Alzheimer Association International Conference, che rileva una stretta correlazione tra COVID-19 e demenza.

Cervello

Federazione Alzheimer Italia presenta il Rapporto 2021 “Viaggio attraverso la diagnosi di demenza”

In occasione della XXVIII Giornata Mondiale Alzheimer, che si celebra oggi in tutto il mondo, la Federazione Alzheimer Italia, rappresentante per il nostro paese di ADI - Alzheimer’s Disease International, presenta il nuovo Rapporto Mondiale Alzheimer 2021, dal titolo “Viaggio attraverso la diagnosi di demenza”, in cui si parla della difficoltà di accesso alla diagnosi per le persone con demenza: il 75% dei 55 milioni di casi nel mondo non ha infatti una diagnosi ufficiale, cifra che nei Paesi a basso-medio reddito raggiunge anche il 90%.

Lorenzo Baglioni

Lorenzo Baglioni e Paolo Ruffini compongono un brano musicale per abbattere lo stigma che circonda la malattia

“Non ti scordare di volermi bene. E non importa per quante volte dovrò rispondere alle stesse domande: chi sei? Che ore sono? Ti sposi? E il nonno, dov’è? Sono io nonna, sono le tre; mi sposo se trovo la donna per me. Il nonno ti aspetta, tranquilla. E ora dormi, che ti voglio bene”. Sono queste le toccanti parole del finale della canzone “Non ti scordare di volermi bene”, che il cantautore toscano Lorenzo Baglioni ha composto insieme all’attore Paolo Ruffini. Il brano affronta il delicato processo di perdita del ricordo da parte di una persona colpita da demenza, uno degli aspetti più drammatici che tocca da vicino chiunque si trovi a convivere con questa malattia.

Dementia friends

Un vademecum online con informazioni, consigli, esperienze e un quiz per testare la propria conoscenza sulla malattia

Consentire a sempre più persone di conoscere la demenza e fornire un vero e proprio vademecum costantemente aggiornato con le informazioni e gli strumenti pratici per realizzare iniziative “Amiche delle Persone con Demenza”. È questo l’obiettivo del sito realizzato dalla Federazione Alzheimer Italia, che aggiunge un ulteriore tassello al progetto delle “Comunità Amiche delle Persone con Demenza”. L’iniziativa, avviata in Italia nel 2016, è nata con l’obiettivo di creare una rete di cittadini consapevoli che sappiano rapportarsi alle persone con demenza e farle sentire a proprio agio nella propria comunità, ma anche avviare un processo di cambiamento sociale in cui le persone con demenza si sentano completamente accolte e incluse. In Italia si stima che la demenza colpisca 1.241.000 persone e sono già 32 i quartieri, i paesi e le città che hanno accolto l’invito della Federazione Alzheimer Italia.

Approvazione

Alcuni studi hanno documentato una riduzione del deposito di amiloide nel cervello dei pazienti trattati con il farmaco

Roma - La Società Italiana di Neurologia (SIN) e l’Associazione SIN demenze (SINdem) accolgono favorevolmente la decisione assunta dalla Food and Drug Administration (USA), l'agenzia americana per il controllo dei farmaci, che ha concesso l’approvazione accelerata del farmaco aducanumab, prodotto da Biogen, per il trattamento della malattia di Alzheimer. Tale decisione, pur se non condivisa da tutta la comunità scientifica internazionale, giunge dopo anni di ricerche infruttuose e di fallimenti di studi clinici mirati alla cura della principale causa di demenza e apre uno scenario nuovo.

Love, loss and laughter

Aumentate le iniziative sociali per malati e famiglie, ma ancora carenti assistenza e ricerca: a rivelarlo il nuovo Dementia Monitor Europeo 2020

A 3 anni dalla pubblicazione del rapporto “European Dementia Monitor”, Alzheimer Europe - organizzazione che riunisce 37 Associazioni Alzheimer in Europa, tra cui la Federazione Alzheimer Italia - lancia l’edizione 2020 per presentare un aggiornamento su come i Paesi europei stanno gestendo la sfida alla demenza, esaminare i cambiamenti e i progressi ma anche gli eventuali passi indietro per meglio indirizzare le nazioni nell’identificare iniziative e azioni che possano migliorare la qualità della vita delle persone con demenza e i loro familiari.

COVID-19 e demenza

Previsto lo stanziamento di 7,5 miliardi da investire per l’assistenza domiciliare e le strutture residenziali

“Il prolungarsi dell’emergenza sanitaria richiede interventi urgenti a sostegno dei cittadini più vulnerabili, tra cui certamente rientrano le persone con demenza”, sottolinea Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia. “La chiusura dei servizi, l’accesso limitato alle cure mediche e terapie, la perdita dei contatti sociali hanno peggiorato la qualità della vita di tutte le famiglie che convivono con la demenza e hanno mostrato la necessità di rendere più accessibile l’assistenza domiciliare nonché più sicure ed efficienti le strutture residenziali. Aderire alla proposta del Network Non Autosufficienza per noi significa continuare il lavoro quotidiano di difesa dei diritti delle persone con demenza e dei loro familiari”.

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