Asma e BPCO, malattie rare, infezioni polmonari: sono queste le tre grandi aree tematiche sulle quali si articoleranno le sessioni plenarie del congresso “Pneumologia 2014”, in programma dal 5 al 7 giugno nel capoluogo lombardo (Milano, Centro Congressi Palazzo delle Stelline), sotto la direzione scientifica di Sergio Harari, dell'Unità Operativa di Pneumologia e UTIR Servizio di Emodinamica e Fisiopatologia Respiratoria dell’Ospedale San Giuseppe – MultiMedica di Milano.
Giunto quest'anno alla sua seconda edizione, il congresso si rivolge agli specialisti pneumologi proponendo un ricco programma di relazioni, tenute dai maggiori esperti italiani, con l'obiettivo di illustrare non solo le più aggiornate conoscenze medico-scientifiche in ogni specifico campo, con un occhio di riguardo per le novità emerse dalla ricerca, ma anche le esperienze maturate giorno dopo giorno nella pratica clinica, in corsia come in ambulatorio.

Nella mattinata di giovedì 5, Pierluigi Paggiaro (Pisa) parlerà delle nuove possibilità terapeutiche nell’asma severo, mentre Stefano Nava (Bologna) interverrà sul tema dei nuovi device per l’insufficienza respiratoria scompensata. Sono poi attesi gli interventi di Sergio Harari (“Nuove frontiere nella terapia dell’ipertensione polmonare”), Antonella Caminati ("Stato dell’arte sulla fibrosi polmonare idiopatica") e Alberto Pesci (“La sarcoidosi oggi: superiamo le vecchie linee guida”).

Venerdì 6 sarà il turno delle infezioni polmonari. Saranno approfonditi i temi della minaccia dei batteri multiresistenti (Delfino Legnani, Milano), della tubercolosi (Maurizio Ferrarese, Milano) e delle nuove pandemie, vere o presunte (Massimo Puoti, Milano).

Sabato 7, il tema portante riguarderà le novità in Pneumologia. Ugo Pastorino (Milano) illustrerà l’utilità dello screening per il tumore polmonare; Filippo De Marinis (Milano) parlerà di chemioterapia in Oncologia polmonare. La possibilità di un avvento dei farmaci generici in Pneumologia sarà l’argomento affrontato da Achille Caputi (Messina), mentre Antonio Palla (Pisa) illustrerà le recenti esperienze dei nuovi anticoagulanti orali nella prevenzione e nella terapia della trombosi venosa profonda e dell’embolia polmonare.

Tutti i pomeriggi dalle 14.30 alle 17.30, i partecipanti potranno partecipare ai mini corsi di taglio più pratico, che danno diritto all’acquisizione di crediti formativi ECM.

Si affronteranno molti dei temi fondamentali della fisiopatologia polmonare e delle relative opzioni diagnostiche e terapeutiche: fibrosi polmonare, ventilazione meccanica non invasiva, ipertensione polmonare, radiologia toracica, elementi di reumatologia pratica per lo pneumologo.

Un corso, infine sarà dedicato alla comunicazione in Medicina al quale parteciperanno tra gli altri Luigi Bazzoli, Pierangelo Garzia, Riccardo Renzi.

Non poteva mancare, per chi conosce l'approccio multidisciplinare alla terapia che Sergio Harari propugna da sempre, una tavola rotonda, che si terrà venerdì mattina alle 11.30, dal tema assai insolito e dal titolo provocatorio: “La cultura fa bene alla Medicina moderna?”, organizzata in collaborazione con l'associazione Peripato e moderata da Edoardo Rosati, giornalista medico-scientifico e caporedattore della rivista Oggi.

La medicina odierna è sempre di più basata sulle evidenze scientifiche, ma rimane imprescindibilmente un’arte. Il suo obiettivo rimane la cura dell’essere umano, e per questo il medico non può trascurare tutti gli aspetti della sua professione che riguardano la comunicazione con il paziente e più in generale la cura, intesa nel senso più ampio del termine.

Cura e cultura sono concetti fortemente legati. “Coltivare con cura assidua” è il significato del verbo latino colere, da cui deriva la parola cultura. E la cultura, nella sua continua osmosi con la pratica clinica, è il tema della Tavola rotonda, nelle sue diverse declinazioni: la cultura del linguaggio (“Migliorare la terminologia nel colloquio col paziente può favorire la riuscita del percorso terapeutico’?), la cultura dell’osare (“Il medico deve conservare lo spirito eretico che in tante occasioni ha consentito l’avanzamento della scienza medica?”) e infine la cultura della trasparenza e del dialogo aperto, unico possibile antidoto alle pratiche occulte che spesso emergono nel mondo della salute e che minano il rapporto di fiducia tra la popolazione e i medici.

Parteciperanno alla tavola rotonda Luca Guzzardi, storico della Scienza dell’Università degli Studi di Pavia; Ugo Pastorino, direttore della struttura complessa di Chirurgia Toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano; Giuseppe Remuzzi, direttore del Dipartimento di Medicina dell’A.O. Giovanni XXIII di Bergamo e coordinatore dell’attività di ricerca dell’Istituto Mario Negri di Bergamo; Marco Venturino, direttore della Divisione di Anestesia e Rianimazione dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano; Massimo Sabet, attore.

Dalla ricerca farmacologica nuove speranze per malattie polmonari finora incurabili

Durante il Congresso “Pneumologia 2014” saranno presentati per la prima volta in Europa i risultati di alcuni studi nazionali e internazionali sull'efficacia di due farmaci, pirfenidone e nintenabid, nel rallentare la progressione della fibrosi polmonare idiopatica, una rara patologia che finora aveva come unica opzione terapeutica il trapianto d'organo.

Malattia rara a prognosi infausta a 3-4 anni, unica terapia il trapianto polmonare: era questo finora l'dentikit clinico della fibrosi polmonare idiopatica (FPI). D'ora in poi la situazione potrà cambiare radicalmente in meglio, grazie a due nuovi farmaci, pirferidone e nintenabid, in grado di ritardare la progressione della malattia. Lo dimostrano diversi studi clinici, i cui risultati verranno presentati, per la prima volta in Europa, nel corso del Congresso "Pneumologia 2014".

Il congresso sarà anche l’occasione di diffondere i nuovi dati sulla prevalenza della malattia nel nostro Paese, raccolti grazie a uno studio epidemiologico condotto dal dott. Harari in collaborazione con il Centro di Ricerca in Sanità Pubblica dell’Università Bicocca diretto dal Prof. Giancarlo Cesana.

Nella sola Lombardia, i casi documentati di FPI sono circa 2000, mentre per l'intero paese si stimano circa 12.000 casi.

Il pirfenidone è un farmaco antifibrotico già disponibile in Europa. Per il mercato del Nord America, le autorità regolatorie hanno chiesto un studio supplementare, denominato ASCEND, che ha confermato le indicazioni di efficacia già emerse in passato negli studi presentati per la registrazione: il farmaco è in grado di rallentare in modo significativo l’evoluzione di malattia, riducendone la mortalità. Gli stessi risultati in termini di efficacia sono stati confermati da una sperimentazione clinica, coordinata dal dott. Harari e condotta su 130 pazienti afferenti ai centri di riferimento italiani per questa malattia.

Il secondo farmaco attivo contro FPI è nintenabid, un inibitore dell'enzima tirosin chinasi già utilizzato in ambito oncologico. La sua efficacia è emersa nello studio clinico INPULSIS condotto in Europa con l'importante coinvolgimento di centri italiani, tra cui la divisione di Pneumologia dell'Ospedale San Giuseppe.

Si preannuncia quindi un vero e proprio cambio di rotta nel trattamento farmacologico della FPI, dovuto anche al fatto che la somministrazione di acetilcisteina, molto utilizzata finora in virtù delle sue proprietà antiossidanti, non è in grado d'influenzare la progressione della malattia, come documentato nello studio PANTHER.

Malattie rare, malattie diffuse

L'appuntamento di Milano sarà anche l'occasione per presentare le novità terapeutiche di un'altra malattia polmonare rara come l’ipertensione polmonare, che riguardano in particolare i farmaci macitentan e riociguat. Per quanto riguarda invece un'affezione polmonare molto più diffusa come l'asma, si parlerà dell'efficacia di aclidinio bromuro e glicopirronio, due farmaci già utilizzati nel trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). In tema di embolia polmonare, infine, l'attenzione sarà posta sui nuovi anticoagulanti orali come rivaroxaban.

Ospedale San Giuseppe, un punto di riferimento per la Pneumologia

La Pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe, diretto dal dottor Harari, centro di riferimento riconosciuto da Regione Lombardia per le malattie polmonari rare, segue oltre 1000 malati. È uno dei pochissimi centri europei ad avere una pluriennale e comprovata competenza su un ampio spettro di affezioni di questo tipo: dalle fibrosi polmonari alle istiocitosi, dalle ipertensioni polmonari, alle sclerodermie, fino alle linfangioleiomiomatosi.
A conferma della sua vocazione all'eccellenza, la Pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe ha deciso di recente di affiancare all'attività clinica quella di ricerca traslazionale sulle malattie rare polmonari, avviando un programma di ricerca di base in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare (INGM) di Milano.


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