Buongiorno, sono il genitore di una ragazza incinta alla 19a settimana che ha contratto il virus CMV nei primi 3 mesi di gravidanza (almeno questo si evince dal risultato delle analisi, ricerca anticorpi CMV e test di avidità). Ci siamo recati per la prima volta presso il Vs. Centro Gravidanze a Rischio del Prof. Martinelli al II Policlinico di Napoli lo scorso 16 gennaio perchè ha scoperto di aver contratto l'infezione da CMV nei primi mesi di gravidanza quindi coi rischi che ne conseguono. Ci è stato fissato un nuovo appuntamento per il 4 febbraio prossimo per fare un'eventuale amniocentesi onde avere la certezza della effettiva trasmissione del virus al feto e, probabilmente, stabilire anche il livello. Ora mia figlia è molto confusa e indecisa, a volte dice di non voler fare l'amniocentesi perchè ha paura di un'eventuale positività e preferisce non sapere nulla fino al momento del parto, altre volte sembra più propensa a volerla fare perchè spera che ci possa essere qualche cura per migliorare o risolvere un eventuale problema.
Al Centro, a nostra precisa domanda se ci fosse una cura, ci è stato risposto di no. Però un medico che è entrato ed ha visto i suoi esami, quando mia figlia ha manifestato l'intenzione di non voler fare l'amniocentesi, ci sembra ricordare che abbia detto che se non si sa esattamente qual'è la situazione non è possibile aiutarla. Cosa voleva significare questa risposta? Che c'è qualche possibilità di migliorare l'eventuale danno provocato dall'infezione? Abbiamo sentito parlare di trattamento a base di immunoglobuline praticato sulla donna in gravidanza per migliorare o risolvere queste problematiche: cosa potete dirci in proposito per schiarirci le idee e farci agire per il meglio? E' vero che in alcune regioni questi trattamenti sono riconosciuti dal SSN mentre in altre no? E qual'è la situazione nella regione Campania?
Vi saremmo molto grati se voleste darci dei chiarimenti.
Grazie e saluti.
Nicola
RISPONDE il Prof. Giovanni Nigro, Direttore della Clinica Pediatrica Universitaria e della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università dell’Aquila:
Sì, se non vuole fare l'amniocentesi e non si sa con certezza quando ha contratto il virus, essendo l'avidità bassa, può essere trattata con le immunoglobuline specifiche anti CMV.
Per saperne di PIU' VAI ALLA SEZIONE CITOMEGALOVIRUS CONGENITO.
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