Buongiorno, sono affetta pemfigoide bolloso con invalidità al 46% e sul foglio dell’invalidità civile ho scritto questo: “Si ritiene opportuno che l’inserimento lavorativo avvenga in ambienti e o mansioni che non comportino esposizioni a variazioni termiche, rischio chimico, rischio biologico infettivo”. Ho anche appreso di recente che le persone con questa malattia sono immunosoppresse quindi più a rischio di contrarre virus e batteri. Dato che nell’azienda dove lavoro siamo in un ufficio di 70 persone con scrivanie molto vicine tra loro, che c’è un ricircolo di aria meccanica senza possibilità di aprire le finestre, che le signore delle pulizie puliscono male, che l’ufficio dista dalla mia abitazione 35 km e devo recarmi in macchina in strada normale perché le autostrade liguri al momento sono molto danneggiate e i mezzi pubblici al momento è sconsigliato prenderli, e lo Smart working è difficile da realizzare, volevo sapere cosa mi consigliate di fare: è il caso di rimanere a casa dal lavoro a causa di tutti questi forti rischi e problemi? Al momento inoltre sono in mutua per infiammazione di nervo sciatico infiammato da lunedì 9 marzo. Oggi ho chiesto al medico via mail se mi poteva preparare la ricetta per le punture e prolungare la malattia per almeno due settimane perché di solito è questo il periodo che mi occorre per stare meglio ma lui non si è dimostrato molto disposto a farmi una continuazione di certificato. Mi ha scritto in malo modo che devo recarmi in studio e che le diagnosi le fa lui. Attendo un vostro gentile riscontro in merito. Cari saluti,
Francesca
RISPONDE DARIO COCITO, Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Torino
Gentile Signora, lei deve comportarsi come è scritto sul suo certificato di invalidità, che le ricordo, è vincolante non solo per il datore di lavoro, ma anche per lei.
Nel suo caso, proprio per quanto è scritto, le consiglio di restare a casa il più possibile e di limitare i contatti sociali. Cordiali Saluti.
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