DH Infettivologico aperto 7 giorni su 7, centro prelievi unificato, attività fisica adattata

L’Ospedale Amedeo di Savoia, dove la lotta all’Aids è quotidiana, si è riorganizzato per venire sempre più incontro alle esigenze dei Pazienti.
Il Day Hospital centralizzato di malattie infettive, da oltre 25 anni già aperto anche il sabato, ora è aperto anche la domenica e i festivi per i Pazienti in carico trattati con farmaci a somministrazione indifferibile, come antibiotici per via endovenosa continuativa. Un progetto che segna un grande passo avanti nella continuità terapeutica per i Pazienti seguiti dal Dipartimento Integrato di Malattie Infettive, diretto dal Prof. Giovanni Di Perri, che sinora, per le somministrazioni nei giorni festivi, venivano appoggiati nei tre reparti di degenza e nel servizio di  accettazione.


“L’estensione di orario si è resa necessaria per la crescita del numero dei Pazienti sottoposti a terapia farmacologica che non dispone di somministrazioni alternative a quella in vena e per poter fornire agli stessi Utenti una maggiore assistenza medico-infermieristica accompagnata da un comfort adeguato – spiega la Dott.ssa Maria Teresa Sensale, Direttore Sanitario Ospedale Amedeo di Savoia– l’operazione ha richiesto un grande sforzo organizzativo, affrontato con la buona volontà di tutto il personale, che ha dimostrato grande motivazione, flessibilità ai cambiamenti e sensibilità alle esigenze dei Pazienti”.

Oltre alla consueta apertura dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 16.00 e del sabato dalle ore 7.00 alle 14.45 il DH è aperto tutti i giorni festivi in orario 8.00–13.00 e per ogni turno festivo sono presenti un medico e un infermiere.

Da quest’anno inoltre, tutti gli Utenti seguiti dal Dipartimento Integrato di Malattie Infettive possono beneficiare anche di una migliore organizzazione con il Centro Prelievi centralizzato, che offre maggior comfort ambientale, minori tempi di attesa e percorsi chiari e identificati con codici colore differenti per chi accede con o senza prenotazione.

Tutte le novità introdotte sono supportate da campagne di comunicazione interna, curate dalla S.C. Malattie Infettive I in collaborazione con l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, con depliant esplicativi per i singoli servizi, oltre a una nuova pubblicazione per il degente, 'Guida per le persone ricoverate', personalizzata per singolo reparto, presto disponibile anche on line e in versione multilingue.

“Prendendo spunto da alcune criticità che si erano evidenziate nel nostro lavoro, siamo riusciti non solo a trovare la soluzione idonea, ma addirittura a ribaltare la criticità stessa, trasformandola da problema in opportunità di miglioramento” – commenta la Dott.ssa Sensale.

Le novità per i Pazienti dell’Amedeo di Savoia proseguono anche con il progetto di ampliare il programma 'Walkingtohealth', di Attività Fisica Adattata per Pazienti HIV in terapia antiretrovirale.

L’esperienza dell’Amedeo di Savoia, una delle poche in Italia, strutturata sin dal 2010, propone per selezionati Pazienti HIV un progetto dinamico, della durata di 48 settimane, che si rinnova ogni anno, con programma di attività fisica settimanale basata su Fitwalking indoor per 8 mesi e Walking e Nordic Walking outdoor in primavera/estate.

Nel periodo di chiusura estiva i Pazienti vengono forniti di scheda di allenamento personalizzata.

“Considerate le evidenze della Letteratura sui benefici dell’attività fisica, in termini di prevenzione del rischio cardiovascolare e delle alterazioni morfologiche e metaboliche – spiega la Dott.ssa Mariacristina Tettoni, medico infettivologo presso la Clinica Universitaria dell'Amedeo di Savoia e Team Leader del progetto – abbiamo disegnato un modello di attività fisica adattata, cercando di renderlo parte integrante della gestione multidisciplinare nel lungo termine dell'infezione da HIV: 56 Pazienti hanno usufruito ad oggi del programma e i test di valutazione periodici hanno evidenziato un moderato miglioramento dei parametri metabolici e morfometrici, della compliance psicofisica e della qualità della vita”.

Il programma, che inizialmente ha trovato un sostegno economico nell’Associazione Arcobaleno AIDS e ha avuto dal 2011 a oggi uno sponsor ufficiale, si pone l’obiettivo di potenziare gli incontri due volte la settimana, cercando di diversificare anche le attività, ma la mancanza di fondi potrebbe compromettere la continuità del progetto stesso.

In tal senso l’Amedeo di Savoia è alla ricerca di nuove collaborazioni e chi fosse interessato a sostenere l’iniziativa può prendere contatti via mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

È in fase di studio anche un utilizzo specifico e finalizzato del parco dell’Amedeo di Savoia- Birago di Vische, dotato di viali, percorsi, aree verdi e bosco con 350 alberi.

“Con questa riorganizzazione l’Ospedale Amedeo di Savoia ASL TO2, Centro di riferimento regionale per la cura delle malattie infettive e il più attrezzato presidio ospedaliero del Piemonte per la cura e l’assistenza dei malati di AIDS, con oltre 3000 soggetti in cura, conferma la propria vocazione alla centralità dell’Uomo, del Paziente – commenta il Direttore Generale ASL TO 2. Dott. Maurizio Dall’Acqua – mi congratulo con tutti gli Operatori, Infermieri, Medici, Amministrativi e Direttori per i risultati raggiunti, che evidenziano la passione con cui operano e attestano quanto sia efficace il lavoro di squadra”.

“L’Ospedale, cittadella per le malattie infettive che da sempre combatte contro lo stigma in ogni sua accezione, con le sole risorse organizzative interne sta fronteggiando positivamente le proprie limitazioni logistiche, legate alla distanza dal nosocomio generale di riferimento, il Maria Vittoria, con pdta specifici di area infettivologica e di area medica – conclude il Dott. Dall’Acqua– in questo contesto emerge anche l’importante ruolo del Birago di Vische, il Presidio di medicina generale e geriatria situato nel medesimo comprensorio dell’Amedeo di Savoia, che grazie a protocolli interni di collaborazione riesce ad attivare percorsi ottimizzati per la gestione dei Pazienti cronici complessi, che affollano il Dea del Maria Vittoria, effettuando un fondamentale numero di ricoveri, 738 nel primo semestre di quest’anno, e ospitando anche letti aggiuntivi d’emergenza. Con la recente attivazione dei letti Cavs presso le RSA Richelmy, attigua al Maria Vittoria, Annunziata, Botticelli, Il Porto e Ospedale di Settimo, in misura quasi prossima al nostro
fabbisogno aziendale, ci stiamo ponendo in prospettiva anche l’obiettivo di riuscire a trasferire direttamente in Cavs i Pazienti con fragilità e bisogni di natura soprattutto socio assistenziale, evitando così lunghi stazionamenti in Pronto Soccorso e impropri utilizzi di letti per acuti”.



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