Il farmaco di Teva è per i pazienti che non rispondono agli inibitori di tirosin chinasi
USA - L’Fda ha annunciato l’approvazione del nuovo farmaco oncologico omacetaxina mepesuccinato, sviluppato da Teva, per la terapia della leucemia mieloide cronica (LMC). La specifica indicazione è riservata ai pazienti nei quali la malattia sia in progressione nonostante la terapia con almeno due inibitori della tirosin chinasi.
Come spiegato nel comunicato stampa FDA l’approvazione si basa su una serie di analisi di dati combinati provenienti da due studi di fase II, in aperto e multicentrici.
La terapia di induzione con omacetaxina prevede la somministrazione sottocutanea due volte al giorno per 14 giorni consecutivi in un ciclo di 28 giorni. Una volta ottenuta la risposta, la terapia di mantenimento prevede la somministrazione due volte al giorno per sette giorni consecutivi in un ciclo di 28 giorni.
Le reazioni avverse più comuni (frequenza inferiore al 20 per cento) nei pazienti in fase cronica e accelerata sono state: trombocitopenia, anemia, neutropenia, diarrea, nausea, fatica, astenia, reazioni nel sito di iniezione, febbre, infezioni e linfopenia.
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