Quasi un quarto dei pazienti con carcinoma epatocellulare resecabile, dopo essere stato trattato con l’inibitore delle tirosin chinasi sorafenib prima dell’intervento chirurgico, ha mostrato una necrosi tumorale non inferiore al 50% nello studio multicentrico di fase II BIOSHARE, presentato al recente Gastrointestinal Cancers Symposium di San Francisco.

Dopo sole 4 settimane di trattamento con sorafenib, coppie di campioni tumorali di sei pazienti su 25 (il 24%) hanno mostrato una necrosi tumorale superiore al 50%. La percentuale di risposta obiettiva (ORR) secondo i criteri RECIST modificati è risultata del 32%, mentre quella secondo i criteri CHOI del 53%. Al di là delle risposte promettenti, lo studio ha evidenziato aumenti di diversi biomarcatori dell'angiogenesi associati a sorafenib.

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