Un sondaggio fra gli oncologi statunitensi ha fornito delle raccomandazioni per il trattamento del tumore nello stadio precoce
SEATTLE (U.S.A.) – Non è chiaro quali sottogruppi di pazienti con carcinoma a cellule di Merkel possano trarre i maggiori benefici dalla radioterapia. Un team di ricercatori dell'Università di Washington ha intervistato degli oncologi radioterapisti che visitano regolarmente pazienti con questa patologia, per capire come affrontano il trattamento nello stadio precoce. Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista Expert Review of Anticancer Therapy.
Un sondaggio basato sul web è stato inviato a 63 oncologi radioterapisti, che sono stati identificati attraverso le pubblicazioni, l'appartenenza a comitati che hanno redatto delle linee guida o l'affiliazione a istituzioni di alto livello. Gli esperti hanno fornito delle raccomandazioni per il trattamento rispetto a due ipotetici scenari di malattia allo stadio precoce.
Fra i 28 medici che hanno risposto al sondaggio, 26 hanno regolarmente visitato e trattato pazienti con carcinoma a cellule di Merkel per una media di 7 anni. Tutti gli esperti hanno consigliato la radioterapia adiuvante per un tumore agli arti superiori al II stadio, mentre solo il 48% l'ha raccomandata per un carcinoma della testa e del collo al I stadio.
Tra gli oncologi radioterapisti americani specialisti nel trattamento del carcinoma a cellule di Merkel, vi è dunque accordo sul ruolo della radioterapia solo per il tumore al secondo stadio, mentre riguardo al primo stadio c'è incertezza. Idealmente, sarebbero necessari studi prospettici per identificare quali pazienti possano trarre beneficio da questa tecnica.
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