In prima linea, il trattamento con l’inibitore di BKT ibrutinib in prima linea ha portato a risultati significativamente migliori in termini di sopravvivenza nei pazienti anziani con leucemia linfatica cronica rispetto alla chemioterapia standard con clorambucile. E’ quanto dimostrato dallo studio di fase III RESONATE-2, presentato all’ultimo congresso dell’American Society of Hematology a Orlando, in Florida, e pubblicato in contemporanea sul New England Journal of Medicine.

Secondo lo studio ibrutinib porterebbe a una riduzione del 91% del rischio di progressione e una riduzione dell'84% del rischio di decesso rispetto a clorambucile.

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