I nuovi dati provenienti dallo studio rALLy, pubblicati sulla rivista Journal of Clinical Oncology, confermano l’efficacia del nuovo farmaco antitumorale a base di vincristina liposomiale nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta negativa per il cromosoma Philadelphia.
Sviluppato da Talon Therapeutics, il farmaco ha ricevuto lo scorso agosto l’approvazione dell’Fda per questa indicazione. Il farmaco ha ricevuto lo status di farmaco orfano sia da Fda sia da Ema.


Il medicinale è costituito da vincristina liposomiale da somministrarsi tramite iniezione. In questa nuova formulazione, le molecole del farmaco sono ‘incapsulate’ in particelle grasse dette liposomi. In questo modo il farmaco può restare in circolo e attaccare le cellule neoplastiche senza provocare troppi danni al tessuto sano e con minori effetti collaterali.
Come riportato da Pharmastar, lo studio rALLy è stato condotto su 65 pazienti affetti da ALL Philadelphia negativo con recidiva e precedentemente sottoposti ad almeno due trattamenti chemioterapici. Tutti i pazienti erano stati esposti precedentemente alla vincristina e, all’arruolamento, il 77% aveva mostrato evidenze di neuropatia.

Il farmaco è stato somministrato alla dose da 2,25 mg/m2 a settimana per una media di quattro dosi. Alcuni pazienti hanno ricevuto, in totale, 70 mg  di vincristina.
Nonostante il dosaggio elevato, la tossicità era comparabile alle dosi standard del farmaco. L’86% dei partecipanti ha presentato neuropatia, ma solo il 23 per cento ha presentato neuropatia di grado 3. Altri eventi avversi osservati durante lo studio erano la febbre neutropenica e la lisi tumorale.
Il 20 per cento dei pazienti ha ottenuto una risposta completa senza aumento della neurotossicità. Il tasso generale di risposta era del 35 per cento. La durata media della risposta completa era di 23 settimane. Nei pazienti che avevano ottenuto una risposta, la sopravvivenza media era di 7,7 mesi e 5 pazienti sono sopravvissuti per più di un anno. La mortalità a 30 giorni era del 12 per cento.
Attualmente sono in corso diversi studi per valutare l’efficacia del farmaco in altre patologie.

Talon Therapeutics sta conducendo uno studio di fase III, conosciuto come HALLMARQ che sta comparando l’efficacia della nuova formulazione del farmaco rispetto a vincristina standard in pazienti adulti con leucemia linfatica acuta.

L’azienda sta conducendo, inoltre, uno studio di fase III, denominato OPTIMAL>60 che sta arruolando pazienti con linfoma non Hodgkin. Il trial, è condotto in collaborazione con l’High-Grade Non-Hodgkin's Lymphoma Study Group tedesco e confronterà la nuova formulazione di vincristina rispetto a quella standard come parte del regime R-CHOP ((rituximab più ciclofosfamide, idrossidaunorubicina, vincristine e prednisone).

In Usa è in corso uno studio di fase i condotto in collaborazione con il National Cancer Institute su bambini e adolescenti con tumori refrattari. I dati preliminari del trial erano stati presentati in occasione del Congresso dell’American Society of Hematology lo scorso dicembre. Nello studio il farmaco era stato generalmente ben tollerato e aveva dimostrato attività in pazienti pediatrici con leucemia linfatica acuta e tumori solidi.

Molti studi stanno attualmente valutando il regime Hyper-CVAD (ciclofosfamide, vincristina, doxorubicina e desametasone in pazienti con leucemia linfatica acuta o linfoma linfoblastico.
La vincristina, farmaco antitumorale ricavato, come la vinblastina, da una pianta, Catharanthus roseus (pervinca del Madagascar), anche nota con il nome comune "vinca rosea".
Gli alcaloidi della Vinca, come sono definiti i farmaci appartenenti a questa classe, agiscono bloccando la formazione di una struttura essenziale per la divisione cellulare, il fuso mitotico. In assenza di un fuso mitotico funzionante, i cromosomi si frammentano e la cellula muore in conseguenza dell'alterazione prodottasi.

In commercio da oltre 50 anni, il farmaco si è dimostrato efficace nel morbo di Hodgkin, nel linfoma non Hodgkin, nella leucemia linfatica acuta e nei sarcomi. Gli effetti collaterali interessano quasi esclusivamente il sistema nervoso e solo in minor misura il midollo osseo e gli apparati digerente e cutaneo. La tossicità si manifesta con la comparsa di parestesie, diminuzione dei riflessi e della sensibilità a carico dei nervi periferici, disturbi del sistema nervoso autonomo (per esempio, stitichezza, che può arrivare fino all'ileo paralitico). Questi effetti collaterali dovrebbero essere in parte ridotti con la nuova formulazione approvata.

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