Il nuovo biomarcatore sembra essere altamente specifico per il tumore
I livelli plasmatici di fibulina-3 permettono di distinguere tra persone sane esposte all'asbesto (o amianto) e pazienti con mesotelioma. Insieme all'effusione pleurica di fibulina-3, inoltre, i livelli plasmatici della proteina possono differenziare un mesotelioma da altre lesioni benigne e maligne.
Il dato proviene da una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine e riportata dal sito web della Società Italiana di Citologia. Nello studio si è provveduto alla misurazione dei livelli di fibulina-3 a livello plasmatico (in 92 pazienti affetti da mesotelioma, 136 persone esposte all'asbesto ma senza cancro, 93 soggetti con effusioni pleuriche non dovute a mesotelioma, e in 43 controlli sani), in sede di effusioni (in 74 pazienti con mesotelioma, in 39 soggetti con effusioni benigne, in 54 individui con effusioni maligne non dovute a mesotelioma), o in entrambi i distretti.
I livelli di fibulina-3 non sono apparsi modificati da sesso, età, durata dell'esposizione all'asbesto o grado delle modificazioni radiografiche, mentre sono risultati significativamente maggiori nei pazienti con mesotelioma pleurico rispetto alle persone esposte all'asbesto ma senza mesotelioma. Anche i livelli di effusione pleurica della proteina sono apparsi significativamente più elevati nei pazienti colpiti da mesotelioma rispetto alle persone esposte all'asbesto ma senza neoplasia. In un confronto globale tra pazienti con o senza mesotelioma, la sensibilità e la specificità del test sono state rispettivamente del 96,7 per cento e 95,5 per cento. Mettendo a confronto pazienti con mesotelioma in fase precoce con persone esposte all'asbesto la sensibilità e la specificità si sono attestate invece a 100,0 per cento e 94,1 per cento.
Vuoi saperne di più sui tumori rari? Clicca qui.
Seguici sui Social