Il mesotelioma pleurico maligno (MPM) è una rara forma di tumore che invade la membrana protettiva dei polmoni (pleura) e che presenta, data la sua estrema aggressività, una prognosi quasi sempre sfavorevole, nonostante lo sviluppo di nuovi regimi chemioterapici che hanno determinato un significativo miglioramento della sopravvivenza dei pazienti. Sulla rivista specializzata BMC Cancer è stata pubblicata un'indagine retrospettiva che fornisce i recenti dati numerici relativi alla diagnosi e al trattamento dei pazienti con MPM in Francia.
A causa del fatto che il mesotelioma pleurico maligno è principalmente associato con l'esposizione all'amianto, il modello epidemiologico della malattia è sensibilmente diverso a seconda delle varie Nazioni. In Francia, l'uso dell'amianto è stato strettamente controllato fin dal 1978 e definitivamente vietato nel 1997. Nuovi casi sono ancora diagnosticati a causa del lungo periodo di latenza della malattia ma, in base alle stime, il picco di incidenza per gli uomini è stato raggiunto nel periodo che va dal 2000 al 2005. Contemporaneamente, è stato rilevato un aumento d'incidenza di MPM nelle donne, in rapporto alle quali l'esposizione professionale all'amianto è spesso assente. Per quanto riguarda il numero di decessi correlati a MPM, in Francia si verificano ogni anno circa 1400 casi.
Nello studio sono stati raccolti e analizzati i dati provenienti dalle cartelle cliniche dei pazienti con diagnosi istologica di MPM presi in cura, tra il gennaio del 2005 e il dicembre del 2008, nelle strutture mediche francesi appartenenti al Groupe Français de Pneumo-Cancérologie (GFPC). Di ogni soggetto incluso nell'indagine sono state registrate le seguenti informazioni: dati demografici, abitudine al fumo, storia medica, eventuale esposizione all'amianto (valutata da uno specifico questionario), sintomi, procedure diagnostiche seguite, terapia ricevuta (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) e risposta al trattamento.
In tutto sono stati esaminati i dati di 406 pazienti, in gran parte di sesso maschile (77% del totale). Una precedente esposizione ad amianto è stata identificata nel 64% dei casi, ed è emerso un tempo medio di 45,7 anni tra l'esposizione e la diagnosi di MPM. Il tipo di mesotelioma pleurico più diffuso è risultato essere quello epitelioide (83%) e la maggioranza dei pazienti (93%) denotava una serie di sintomi respiratori al momento della diagnosi (soprattutto dispnea e dolore toracico).
Dal punto di vista diagnostico, le linee guida della European Respiratory Society - European Society of Thoracic Surgeons (ERS-ESTS) consigliano la toracoscopia per una valutazione di MPM, mentre la European Society of Medical Oncology (ESMO) considera come standard ideale l'analisi istologica. I risultati dello studio attestano che quasi tutti i pazienti francesi hanno ottenuto una diagnosi di MPM su base istologica, con biopsie ottenute prevalentemente da toracoscopia (80,8% dei casi).
Per quanto riguarda il trattamento, nei centri ospedalieri francesi solo 30 pazienti (7,4%) sono stati sottoposti ad operazioni chirurgiche con intento curativo e sono stati eseguiti interventi di chirurgia radicale solo nel 6,2% dei casi.
La chemioterapia è stata somministrata al 74,6% dei pazienti. In accordo con le raccomandazioni europee, il 91% dei regimi chemioterapici di prima linea è stato effettuato con platino in aggiunta a pemetrexed, mentre nel 7% dei casi è stato utilizzato solo pemetrexed. Il tasso di risposta obiettiva è stato del 17,2%. La metà dei pazienti sottoposti a chemioterapia ha seguito anche un trattamento di seconda linea, principalmente basato sull'uso di gemcitabina e con un indice di risposta del 6%. Una terza linea di chemioterapia, somministrata a 56 soggetti con l'impiego prevalente di gemcitabina, ha ottenuto il controllo della malattia nel 5,4% dei casi.
I risultati complessivi di questo studio dimostrano che, in Francia, la gestione clinica dei pazienti affetti da MPM è di solito in sintonia con quanto indicato dalle principali linee guida europee. Tuttavia, i tassi di risposta dei trattamenti messi in atto nella pratica medica appaiono piuttosto deludenti se paragonati a quelli ottenuti dalle varie sperimentazioni cliniche. In ogni caso, gli stessi autori dell'indagine sottolineano l'evidente urgenza di nuove opzioni terapeutiche per migliorare la prognosi del mesotelioma pleurico maligno.
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