A spiegarlo è la prof.ssa Susanna Esposito (Parma), in video-messaggio dedicato ai pazienti
“Bambini farfalla”. Così sono chiamati i piccoli pazienti con epidermolisi bollosa (EB), una malattia genetica rara che, nelle sue forme più gravi, rende la pelle così fragile da essere paragonata alle ali di una farfalla. A causa della patologia, in corrispondenza dell’epidermide e delle mucose interne possono formarsi bolle e lesioni anche in seguito alle più lievi frizioni e sollecitazioni, o persino in modo spontaneo. È principalmente a questi bambini, e ai loro familiari, che è rivolto il recente messaggio lanciato da Susanna Esposito, pediatra e infettivologa, Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Parma e Direttore della Clinica Pediatrica all’Ospedale Pietro Barilla, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Attraverso un breve video, la prof.ssa Esposito ha voluto riassumere ai pazienti affetti da EB le principali regole da seguire nell’ambito dell’attuale emergenza Coronavirus.
“L’epidermolisi bollosa, di per sé stessa, non è una malattia che aumenta il rischio di contagio da COVID-19”, esordisce l’esperta. “Di sicuro, una cosa importante è mantenere l’assoluta sterilità durante la fase delle medicazioni e fare in modo che il personale che assiste i bambini, e che aiuta nelle medicazioni stesse, sia comunque dotato di mascherina chirurgica e di guanti”.
Per i pazienti con EB, come evidenzia la prof.ssa Esposito, valgono le stesse regole precauzionali che il Ministero della Salute ha indicato per tutti i cittadini: “la cosa importante è cercare in tutti i modi di evitare l’acquisizione dell’infezione, attraverso quelle procedure che consistono nell’isolamento domiciliare, nell’evitare assembramenti, nel frequente lavaggio delle mani e anche nell’utilizzare la mascherina chirurgica laddove si debba uscire”.
“Per quello che riguarda la vostra assistenza di routine – chiarisce la pediatra rivolgendosi direttamente ai pazienti – se è pur vero che le visite non urgenti possono essere posticipate, per tutte le emergenze mediche potete comunque rivolgervi al vostro Centro e sicuramente, laddove qualcuno presenti sintomi come febbre e difficoltà respiratorie, è opportuno che vi rivolgiate al medico del Centro per effettuare un tampone che possa confermare o escludere la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2. Il mio messaggio vuole essere rassicurante - conclude Esposito - e sottolinea come non dobbiate avere timori superiori a quelli degli altri pazienti”.
Seguici sui Social