Il dott. Marco Mura, professore assistente presso la University of Western Ontario (Canada), ha recentemente ricevuto il premio “IPF Research Award” per il suo studio sul “Risk stratificatiOn ScorE” (ROSE), un punteggio multidimensionale utilizzato per predire la sopravvivenza dei pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica (IPF).
I suo colleghi italiani, che fino a qualche anno fa sono stati i suoi insegnanti, hanno commentato la notizia per Osservatorio Malattie Rare.
“Il Dott. Marco Mura è stato con noi a Roma durante i quattro anni della sua specializzazione. - racconta il Prof. Cesare Saltini, direttore del centro Malattie respiratorie Policlinico Univ. Tor Vergata - Ho avuto il piacere di lavorare insieme a lui, persona dotata di grande intelligenza e indipendenza. Ho appreso con piacere dell’attribuzione a Mura del premio IPF Research Award, ha dimostrato di essere pienamente in grado di gestire un lavoro di ricerca in autonomia e sono certo che in futuro farà ancora meglio.”
Mura è uno dei tanti giovani ricercatori italiani che hanno scelto di proseguire la propria carriera all’estero, alimentando quella che normalmente chiamiamo ‘fuga di cervelli’.
“Fino a qualche anno fa - spiega Saltini - pensavo che Mura sarebbe rimasto in Italia a lavorare con noi. Ci terrei a precisare che non è stato costretto ad andarsene perché per lui non c’era posto, per una persona in gamba come lui il posto da ricercatore c’era eccome. Mura ha però ritenuto opportuno andarsene dall’Italia perché solo all’estero riusciva a immaginare il proprio futuro, una carriera migliore e più indipendente, rispetto a quella che si immaginava qui. E' per questo che la ricerca in Italia rischia di non avere futuro.”
“Ho conosciuto Mura perché faceva parte del gruppo di ricerca del Prof Saltini – racconta la Prof.sa Paola Rottoli, Direttore della Sezione Malattie Respiratorie del Dipartimento Medicina Clinica e Scienze Immunologiche dell' Università di Siena - e mi ha fatto molto piacere il riconoscimento che ha ottenuto, in quanto pienamente meritato. Sono sicura che in Canada si farà apprezzare per la sua capacità e competenza.”
“Insieme ai miei collaboratori - conclude Rottoli - aderii alla richiesta di partecipare allo studio oggetto del premio per validare i risultati frutto del lavoro di ricerca del loro gruppo con una coorte esterna di pazienti con IPF. Lo studio ha portato alla messa a punto di uno score multifattoriale, (ROSE), utile per predire la sopravvivenza e la rapidità di progressione della fibrosi polmonare idiopatica, che potrà avere importanti applicazioni nella gestione clinica dei pazienti affetti da questa grave malattia.”
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