Per i pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica l’unico trattamento farmacologico approvato è il pirfenidone. Il farmaco permette di rallentare la progressione della malattia ed è generalmente ben tollerato dai pazienti. Alcuni pazienti però non tollerano bene il farmaco a livello gastrointestinale e in qualche caso il farmaco può comportare effetti indesiderati a livello cutaneo, eventi che possono mettere a rischio l’aderenza alla terapia.
E’ infatti fondamentale che il farmaco, in formulazione orale, venga assunto regolarmente dai pazienti. Per questo motivo una recente review, pubblicata su Advances in Therapy , ha raccolto le raccomandazioni necessarie per educare il paziente alla corretta assunzione del farmaco, per minimizzare gli eventi avversi migliorando nettamente la gestione della terapia.
Gli eventi avversi più frequenti sono nausea e inappetenza, fotosensibilizzazione e rush cutanei. Semplici attenzioni, come assumere il farmaco durante i pasti, evitare l’esposizione al sole, indossare indumenti protettivi e utilizzare una crema solare anti UVA e UVB possono migliorare sensibilmente questi disturbi che, per quanto lievi, rischiano di compromettere la riuscita della terapia.
Tra gli esperti internazionali che hanno realizzato le raccomandazioni c’è anche il Prof. Carlo Vancheri, professore ordinario di Malattie Respiratorie dell’Università di Catania. “Per avere una buona aderenza alla terapia – spiega Vancheri – è necessario dedicare il giusto tempo ai pazienti: spiegare loro quali possono essere gli effetti collaterali della terapia e come evitarli. Si tratta di un processo di educazione necessario per massimizzare l’efficacia della terapia e offrire ai pazienti una qualità di vita migliore. Di fondamentale importanza è anche il follow up: i pazienti devono essere controllati regolarmente almeno una volta al mese, ma devono potersi rivolgere al centro di riferimento ogni volta che ce ne sia la necessità.”
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