Stando ai risultati degli studi presentati a Denver sarebbe preciso come il cateterismo
Non c’è persona che abbia una diagnosi di Ipertensione Arteriosa Polmonare che non conosca il ‘cateterismo’, la tecnica attualmente usata per valutare fino a che punto la malattia stia compromettendo la funzionalità del cuore. In sostanza si tratta di introdurre in un vaso sanguigno un sottile tubo flessibile, il catetere, abbastanza lungo da raggiungere il cuore e con questo eseguire il monitoraggio. Basta solo una piccola anestesia locale, nulla di troppo doloro, si tratta tuttavia di un metodo invasivo, una scelta sempre ‘sub ottimale’ rispetto alle tecniche non invasive. Ora, dopo numerosi sforzi della scienza in questa direzione, sembra che il metodo non invasivo, ma capace della stessa accuratezza diagnostica del cateterismo, possa essere stato trovato. Il nuovo strumento potrebbe essere NICOM di Cheetah Medical, azienda con sede principale a Tel Aviv.
I risultati di uno studio sull’affidabilità di questa strumentazione sono stati presentati in occasione del congresso annuale dell'American Thoracic Society 2011 conclusosi a Denver il 18 maggio scorso. A condurre lo studio è stato un gruppo di ricercatori dell'Università di Chicago che ha utilizzato NICOM per monitorare la performance emodinamica in 25 pazienti affetti da ipertensione polmonare.
Certo non un numero altissimo, e prima di dire che la nuova tecnologia possa sostituire il tradizionale cateterismo serve cautela, ma i risultati raggiunti sono comunque molto buoni e non possono essere ignorati. I ricercatori dell'Università di Chicago hanno infatti confrontato i risultati ottenuti con NICOM e quelli ottenuti con due metodi ottimali invasivi, cioè il catetere arterioso polmonare, conosciuto anche come catetere di Swan-Ganz, e il metodo Fick.
Il sistema NICOM ha fornito misurazioni accurate e precise quanto quelle dei metodi standard, pur essendo assolutamente non invasivo. Attualmente questo sistema ha ricevuto l’approvazione della FDA e ottenuto il marchio CE, il lancio commerciale c’è stato nel 2008 e il dispositivo ha un distributore anche in Italia.
Il dottor Stuart Rich, Professore di medicina all'università di Chicago, nonché ricercatore capo dello studio, ha dichiarato: "La sopravvivenza nei pazienti affetti da ipertensione polmonare è strettamente legata alla loro gittata cardiaca. Tuttavia, dato che le misurazioni della gittata cardiaca richiedevano una cateterizzazione cardiaca invasiva, i pazienti non vi si sottopongono frequentemente. Con la convalida di una tecnica semplice e non invasiva per la misurazione della gittata cardiaca in questi pazienti, i medici dovrebbero essere in grado di valutare frequentemente le condizioni dei pazienti e giudicare meglio l'efficacia delle cure".
I ricercatori sperano che queste scoperte promuoveranno l'uso del monitoraggio della gittata cardiaca non solo nella pratica clinica di routine per fornire metodi obiettivi di rilevamento delle modifiche nello stato patologico e nella risposta alla terapia, ma anche come primo passo per esplorare l'utilità di questa tecnica nei test clinici come strumento di screening preventivo volto a differenziare le cure efficaci da quelle non efficaci per l'ipertensione polmonare.
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