Il trattamento con Latrepirdina non ha migliorato le performance cognitive dei pazienti con malattia di Huntington. Questo è il risultato dello studio multicentrico di fase II Horizon, pubblicato integralmente sugli Archives of Neurology.
Il farmaco, inizialmente sviluppato come antistaminico, successivamente utilizzato come anti-Alzheimer con risultati deludenti, non è stato in grado di dimostrare la propria efficacia nemmeno in questo caso. Lo studio, effettuato dall’Huntington Disease Study Group e dallo European Huntington's Disease Network, è un trial randomizzato, controllato e in doppio cieco al quale hanno preso parte 64 centri situati in Australia, Europa e Nord America, che hanno arruolato in tutto 403 pazienti affetti dalla malattia di Huntington lieve o moderata che al basale mostravano un deficit cognitivo.
I partecipanti sono stati trattati con Latrepirdina 20 mg o placebo tre volte al giorno per 26 settimane. Gli endpoint primari erano il miglioramento rispetto al basale delle funzioni cognitive, misurato in base alla variazione del punteggio del Mini-Mental State Examination (MMSE), e del funzionamento globale del paziente, misurato attraverso il Clinician Interview–Based Impression of Change (CIBIC-plus).
Nel complesso, i ricercatori non hanno trovato differenze significative tra farmaco e placebo sul fronte del miglioramento cognitivo (miglioramento di 1,5 punti del MMSE contro 1,3; P = 0,39), né su quello del funzionamento globale (P = 0,84).
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