Uno studio italiano, pubblicato su Arthritis and Rehumatism, ha analizzato il rischio di gravidanza in pazienti con sclerosi sistemica (SSc)
BRESCIA – Un nutrito team di ricercatori degli Ospedali Civili e dell’ Università degli Studi di Brescia ha raccolto prospetticamente i dati di 99 donne affette da Sclerosi Sistemica, provenienti da 25 centri italiani. Le gravidanze osservate in questo gruppo dal 2000 al 2011 sono state 109, per un età media al concepimento di 31 anni.
Secondo lo studio retrospettivo le pazienti con SSC, rispetto alla popolazione generale ostetrica, presentano una frequenza significativamente maggiore di parti pre termine (25 per cento, contro il 12 per cento della popolazione generale) e gravi parti pretermine, inferiori alle 34 settimane di gestazione (10 per cento contro il 5 per cento). E’ stato riscontrato inoltre un più alto rischio di restrizione della crescita intrauterina (6 per cento verso 1 per cento), e di bambini nati sottopeso (5 per cento vs 1 per cento).
I risultati delle analisi hanno mostrato che l’uso di corticosteroidi è stato associato ai parti pretermine, nonostante l’assunzione di acido folico.
La malattia è rimasta stabile nella maggior parte delle pazienti, ma il team ha riscontrato 4 casi di progressione della malattia entro un anno dal parto.
In conclusione il team medico, coordinato dalla Dott.sa Mara Taraborelli, ha concluso che la gravidanza per le pazienti con sclerodermia non è eccessivamente rischiosa. Si raccomanda però di evitare la gravidanza nel casi in cui le pazienti presentino gravi danni organici e di rimandare il concepimento in donne con SSc di recente insorgenza, soprattutto in caso di positività agli anticorpi anti-Scl-70.
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