Il Consiglio regionale ha approvato la mozione presentata da Laura Puppato
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato la mozione presentata da Pd, Idv e Udc per il riconoscimento della sensibilità chimica multipla (MCS). Laura Puppato, prima firmataria della mozione, ha chiesto al Consiglio superiore della Sanità di riconoscere tale patologia e alla Giunta Regionale di individuare un centro di riferimento ospedaliero universitario, dotato di ambulatorio attrezzato e specialistico, per garantire adeguate diagnosi e cure a questa tipologia di pazienti che riscontrano progressive e crescenti intolleranze verso le sostanze chimiche, soprattutto quelle volatili.
"La sensibilità chimica multipla (in sigla MCS) - ha spiegato Laura Puppato - colpisce molte persone anche in Veneto: risulta essere una patologia irreversibile e progressiva, invalidante, equiparabile alle malattie rare. La comunità medica si sta interrogando sulle sue cause e su come mettere a punto protocolli e strumentazioni per una diagnosi certa. Quanto alle cure, per ora non ne esistono: in Italia, solo la Regione Lazio ha istituito un centro di riferimento per tale patologia, presso il dipartimento di Fisiopatologia medica del policlinico Umberto I di Roma ,e la Regione Emilia Romagna mantiene un ambulatorio dedicato presso l'Azienda ospedaliera-universitaria di Bologna, garantendo la gratuità di esami e terapie".
"Il costo dell'assistenza alle persone affette da sensibilità chimica multipla ricadrà interamente sulle casse della Regione, perché non rientra nei livelli essenziali di assistenza", ha suggerito Sandro Sandri della Lega Nord. "Forse la soluzione più efficace e opportuna potrebbe essere quella indirizzare i pazienti veneti verso il centro già attivato a Bologna dalla Regione Emilia Romagna, ponendo il costo delle cure a carico del nostro servizio sanitario regionale".
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