Fondamentali le norme igienico-sanitarie. Se compaiono i sintomi è necessario rivolgersi immediatamente a una struttura sanitaria
Il sistema di sorveglianza del Registro italiano della Sindrome emolitico uremica (una tossinfezione alimentare provocata da alimenti consumati crudi o poco cotti) coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità e dalla Società italiana di nefrologia pediatrica, ha registrato la segnalazione di numerosi casi di sindrome (Seu) in pazienti residenti in Puglia o che vi avevano soggiornato durante il periodo di incubazione. I casi ora sono saliti a 16: l'ultimo caso è dello scorso lunedì sera, a Calimera, nel basso Salento; il primo, a San Marco in Lamis, nel Foggiano. Fino ad oggi sono sedici i casi registrati dal 4 giugno, 14 bambini dai 10 ai 36 mesi, un ragazzo di 15 anni e un adulto.
Nessuna certezza su come si diffonda il virus e da quali alimenti o situazioni di rischio ci si debba guardare per evitare una patologia che, nell'arco di un anno, colpisce poche migliaia di persone in tutta l'Europa e che in Puglia sta facendo un registrare un picco particolarmente preoccupante.
“La maggior parte dei casi di SEU fa seguito all'infezione intestinale da escherichia coli produttore di verocitotossina ed esordisce con diarrea, spesso caratterizzata da presenza di sangue nelle feci, vomito e dolore addominale - spiega il Ministero - le autorità sanitarie della Regione Puglia stanno svolgendo le indagini epidemiologiche, in collaborazione con il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità. Tali attività non hanno finora indicato con chiarezza l'esistenza di una comune fonte di infezione. Le Autorità regionali stanno, inoltre, rinforzando le attività di sorveglianza epidemiologica locale sulle infezioni gastroenteriche e l'ISS ha inviato un'allerta a tutti i reparti italiani di nefrologia pediatrica al fine di individuare eventuali casi”.
L'assessore pugliese al Welfare e alla Salute Elena Gentile, fra l'altro pediatra, conferma il dato del ministero e assicura che “l'assessorato regionale ha già rinforzato la sorveglianza epidemiologica locale sulle infezioni gastroenteriche e ha allertato le strutture sanitarie in modo da garantire una pronta risposta sul territorio. L'assessorato raccomanda di rivolgersi alle strutture sanitarie in caso di diarrea caratterizzata da presenza di sangue nelle feci, soprattutto nei bambini nei primi anni di vita”. “È sempre importante il rispetto delle normali regole di igiene personale e alimentare- conclude Elena Gentile - come lavarsi le mani, pulire accuratamente frutta e verdura, conservare e cuocere correttamente gli alimenti. Seguiremo con la massima attenzione l'evolversi della situazione nei prossimi giorni per fornire informazioni puntuali e tempestive alla popolazione”.
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