Uno studio conferma che questo può essere un marker di gravità delle malattie neurodegenerative
L’acido urico sembra essere coinvolto nella fisiopatologia della morte delle cellule neuronali, per questo può probabilmente essere utile come indicatore indiretto dei processi neurodegenerativi presenti in patologie come la malattia di Huntington, il morbo di Parkinson e la SLA – sclerosi laterale amiotrofica.
Studi recenti hanno indagato il rapporto tra i livelli elevati di acido urico e il rallentamento della progressione di alcune malattie neurodegenerative quali l’Huntington e il Parkinson, l’atrofia sistemica multipla e il decadimento cognitivo lieve. Questa scoperta ha determinato la necessità di un ulteriore ricerca per determinare l’eventuale connessione dei livelli dell’acido urico con la progressione della SLA.
Lo studio in questione, condotto dal team di Sabrina Paganoni e pubblicato sul Journal of Neurology, ha analizzato un totale di 251 pazienti affetti da SLA arruolati in due diversi trial clinici multicentrici. I risultati suggeriscono che elevati livelli sierici di acido urico sono associati a una maggiore sopravvivenza dei pazienti maschi affetti da SLA. Questa associazione è stata osservata solo negli uomini (e non nelle donne) così come precedentemente riscontrato per la malattia di Parkinson.
L'analisi effettuata dai ricercatori suggerisce un miglioramento della sopravvivenza in soggetti con livelli di acido urico superiori a 4m8 mg/dl. In questo studio solo il 22 per cento delle donne aveva un livello di acido urico superiore a questa soglia, e ciò potrebbe spiegare perché non ha determinato un miglioramento della sopravvivenza nelle pazienti.
Lo studio condotto dal team di ricerca è stato oggetto di numerose limitazioni dovute alla difficoltà di conservazione dei campioni (depositati a -80°) e il numero di decessi durante gli studi è stato relativamente basso a causa della breve durata del follow up. Saranno quindi necessari degli studi di conferma, che escludano fattori genetici, alimentari e ambientali.
In ogni caso questo studio conferma l’ipotesi per cui i livelli di acido urico possano rappresentare dei marker di gravità delle malattie neurodegenerative, a causa del coinvolgimento dell’acido urico nella morte delle cellule neuronali. Il team di ricerca ha inoltre avanzato l’ipotesi secondo la quale l’acido urico potrebbe ricoprire un ruolo neuroprotettivo nella degenerazione neuronale.
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