L’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, in Umbria, è all’avanguardia per quanto riguarda il trapianto di cellule staminali. Già nel 2012 un'equipe guidata dal Dott. Vescovi aveva effettuato il primo trapianto di cellule staminali neurali umane su un soggetto affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). Questo primo intervento aveva visto l’impiego di cellule staminali prelevate da un feto, a seguito di aborto spontaneo e con il protocollo della donazione d’organo. Le cellule erano state impiantate a livello della regione lombare del midollo spinale.
Ora è stata pubblicata, sul quotidiano on line Umbria 24, la notizia che a breve sarà forse possibile realizzare a Terni una banca di cellule staminali utilizzabile su tutto il territorio nazionale.
La fase preliminare di sperimentazione della terapia cellulare, che ha avuto una durata di un anno e che ha coinvolto sei pazienti affetti da Sla, ha mostrato risultati positivi per quanto riguarda il profilo di sicurezza nelle procedure di trapianto cellulare.
Grazie ai risultati ottenuti, quindi, sia l’Istituto Superiore della Sanità che l’Aifa hanno autorizzato l’avvio della seconda fase di sperimentazione, che prevede il trapianto di cellule staminali provenienti da aborti spontanei nella regione cervicale del midollo spinale.
Il Prof. Vescovi, in occasione dell’evento ‘Isola del Libro Trasimeno’ in cui ha presentato il suo libro “La cura che viene da dentro”, ha tenuto a precisare che: “Questo non è il metodo stamina, si seguono le regole. Fino ad oggi i trapianti hanno riguardato un primo gruppo di pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica in stato avanzato (con intervento sul midollo lombare) e un secondo gruppo caratterizzato da una fase intermedia della malattia, in cui il trapianto di midollo presenta rischi maggiori in ragione della complessità dell’intervento. Il terzo blocco, su cui siamo già a tre trapianti su sei, è rappresentato da pazienti affetti da Sla in fase iniziale”.
Se la fase 1 finirà entro l’anno con esiti postivi allora- spiega Vescovi- sarà possibile la realizzazione a Terni di una banca di cellule staminali neuronali utilizzabili in tutta Italia e per tutte le patologie.
Queste le sue parole: “Se riusciremo ad accedere alla fase 2 potremo dare il via alle terapie compassionevoli. Nella ricerca, però, non bisogna creare false speranze”.
All’incontro svoltosi al Lago Trasimeno ha partecipato anche Augusto Luciani, presidente di Ferderfarma Umbria, che ha sottolineato: “Noi vorremmo essere un punto di ascolto e di informazione seria per tutte quelle patologie degenerative che affliggono i cittadini. Metteremo a disposizione tutte le strutture e cercheremo di contribuire con delle donazioni per supportare questa ricerca. Pensiamo di poter devolvere una parte delle nostre risorse del bilancio 2014 alla ricerca sulle cellule staminali.”
Sia Vescovi che Luciani si sono espressi criticamente con l’iniziativa Ice Bucket challenge proveniente dall’America. Hanno riconosciuto l’utilità di un’iniziativa nata con l’obiettivo di raccogliere fondi per la Sla ma hanno tenuto a precisare che è una spettacolarizzazione che non dovrebbe coinvolgere le istituzioni, le quali potrebbero realizzare molto di più. Insomma l’orientamento è quello di promuovere la ricerca seria e il serio impegno nel reale interesse dei pazienti.
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