Frammenti di vita con la CFS/ME

I premi sono stati assegnati dall’associazione AMCFS in occasione della Giornata dedicata alla malattia

Il 12 maggio ricorre la Giornata Internazionale del Malato di sindrome da fatica cronica/encefalomielite mialgica (CFS/ME), una patologia caratterizzata da una fatica estrema, non giustificata dalle attività svolte, e da un’ampia serie di sintomi debilitanti che includono mal di testa, problemi di memoria e concentrazione, febbricola e dolori muscolo-scheletrici. In concomitanza della Giornata, L'Associazione Malati di CFS (AMCFS) ha annunciato i vincitori della seconda edizione del concorso artistico “Frammenti di vita con la CFS/ME”.

L’iniziativa è stata ideata da AMCFS per sensibilizzare il pubblico sulla sindrome da fatica cronica in una prospettiva nuova, invitando pazienti, familiari, amici, colleghi, compagni di scuola, personale sanitario e insegnanti a condividere il proprio vissuto con la patologia attraverso espressioni artistiche. Le opere pervenute sono state valutate da una giuria composta da membri del Direttivo e del Comitato Scientifico dell’Associazione e da esperti nelle discipline artistiche protagoniste delle 3 diverse categorie del concorso (Arti visive, Musica e Letteratura).

Di seguito i vincitori della seconda edizione di “Frammenti di vita con la CFS/ME”.
I primi tre classificati nella categoria Arti visive sono:
1) Sabrina Renata Dordoni (“Il silenzio di un grido”);
2) Valentina Ardino (“Le due me”);
3) Tatiana Tagliaferri (“Limbo”).
I primi tre classificati nella categoria Musica sono:
1) Nicolas Ardino (“Roma-Milano”);
2) Sandro Chiappori (“Caro amico mio”);
3) Fabio Cozzi (“A silent monster”).
I primi tre classificati nella categoria Letteratura sono:
1) Gabriel Spagoni (“Strisciare verso il cielo”);
2) anonimo (“Un altro giorno”);
3) Cinzia Panuccio (“Un bradipo dentro di me”).
Una Menzione di Merito è stata assegnata a Fabrillo Vigrali, per l’opera “Salva ed esci”.

L’associazione AMCFS, che fa parte dell’Alleanza Malattie Rare, ha compiuto 20 anni nel 2024 e, in questo periodo, assieme al proprio Comitato Scientifico si è prodigata per accrescere la conoscenza della CFS/ME presso la comunità medico-scientifica e per instaurare rapporti con le Istituzioni allo scopo di far valere i diritti delle persone che convivono con una patologia invalidante, poco conosciuta e di difficile diagnosi, che riduce, nel migliore dei casi, l’attività quotidiana di chi ne è affetto di almeno il 50%, che non gode di marcatori diagnostici e di terapie specifiche, che colpisce la fascia d’età produttiva della popolazione, senza tralasciare casi pediatrici ed adolescenziali, e che ha un forte impatto negativo sulla sfera sociale e sulla vita lavorativa e scolastica.

“Nonostante le evidenti difficoltà, AMCFS non si arrende e prosegue il suo cammino”, dichiara l’Associazione in una nota stampa. “Fra le molteplici attività svolte, spesso di concerto con il nostro Comitato Scientifico, ricordiamo l’opera di informazione sulla patologia, anche mediante pubblicazioni, nonché l’organizzazione di gruppi di supporto psicologico, di convegni, di incontri istituzionali, di concorsi artistici e di numerose altre iniziative. Facciamo e continuiamo a fare – conclude AMCFS – sperando che il nostro contributo possa cambiare anche solo un po’ la vita di chi soffre di questa patologia infida e onnipresente”.

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