Criteri di ripartizione "Fondo per l'inclusione"

Trattasi di finanziamento indiretto: determinate ora le modalità di accesso per le regioni e le provincie autonome e le tipologie di intervento finanziabili

Tra gli ultimi provvedimenti assunti dal Governo uscente, guidato da Mario Draghi, c’è anche il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità recante Riparto e modalità per l'utilizzazione delle risorse del Fondo per l'inclusione delle persone con disabilità. Si tratta, come per altri fondi analoghi, di stanziamenti che passano per le istituzioni regionali e non arrivano direttamente nelle tasche delle famiglie.

Approvato il 29 luglio, il Decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 237 e reso operativo dal 10 ottobre 2022.

“Dal Fondo inclusione del 2021 – ha commentato la Ministra Erika Stefani – abbiamo destinato 27.340.000 milioni per il Turismo accessibile e 60 milioni per attività ludico sportive, strutture semiresidenziali e sport, ai quali si aggiungono i 100 milioni del Fondo inclusione per il biennio 2022-2023, destinati all’autismo. Con il Fondo assistenti alla comunicazione abbiamo destinato 100 milioni ai Comuni e 100 milioni alle Regioni. Infine il Fondo caregiver prevede uno stanziamento di 22.801.495 milioni. Risorse che aiuteranno le realtà locali a potenziare e migliorare i servizi, concretizzare progetti di vita per le persone con disabilità e garantire sostegno alle loro famiglie”.

L’INTRODUZIONE DEL FONDO PER L’INCLUSIONE

L’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di un Fondo denominato "Fondo per l'inclusione delle persone con disabilità" era stata inserita già nelle linee programmatiche della Ministra Stefani, con una dotazione prevista di 100 milioni di euro per l'anno 2021.

Con la Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234), poi, il Fondo è stato finanziato per 50 milioni di euro per il 2022 e 2023. Contestualmente sono stati anche inserite, tra gli ambiti di intervento, le iniziative dedicate alle persone con disturbo dello spettro autistico.

Ora, con il Decreto del 29 luglio 2022 e la definizione dei criteri di ripartizione, il Fondo diviene pienamente operativo e le Regioni potranno ricevere ciascuna la propria “fetta” di contributo.

SOGGETTI DESTINATARI

Le risorse sono destinate alle regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano per finanziare interventi e progetti aggiuntivi rispetto alla programmazione regionale, attuati da soggetti pubblici e privati. A tal fine a ciascuna regione o provincia autonoma è attribuita una quota di risorse proporzionata sulla base della popolazione regionale residente al 1° gennaio 2022, secondo i dati ISTAT. Il dettaglio degli importi destinati a ciascuna regione e provincia autonoma è inserito nella tabella 1, allegata al testo del Decreto.

Ciascuna regione o provincia autonoma è destinataria del finanziamento previa richiesta accompagnata da un atto di programmazione regionale degli interventi.

L'attuazione dei progetti – stabilisce l’Art. 4 del Decreto – è volta alla promozione del benessere e della qualità della vita delle persone con disturbo dello spettro autistico, assistite in un contesto più ampio di inclusione sociale. Nessuna menzione di progetti dedicate ad altre disabilità, dunque, all’atto pratico il finanziamento si concentra esclusivamente sui disturbi dello spettro autistico, che però sappiamo interessare un numero crescente di patologie rare geneticamente determinate.

QUALI PROGETTI POSSONO ESSERE PRESENTATI DA REGIONI E PROVINCIE

Le tipologie di azioni finanziabili sono le seguenti:

  • interventi di assistenza sociosanitaria previsti dalle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico dell'Istituto superiore di sanità, anche tramite voucher sociosanitari da utilizzare per acquistare prestazioni;
  • percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all’età di transizione fino ai ventuno anni, anche tramite voucher;
  • progetti volti a prestare assistenza agli enti locali, anche associati tra loro, per sostenere l’attività scolastica delle persone con disturbi dello spettro autistico nell'ambito del progetto terapeutico individualizzato e del PEI;
  • progetti finalizzati a percorsi di socializzazione con attività in ambiente esterno (gruppi di cammino, attività musicale, attività sportiva) dedicati agli adulti ad alto funzionamento;
  • progetti che si rivolgono al terzo settore per favorire attraverso attività sociali (sport, tempo ricreativo, mostre) l'inclusione;
  • progetti sperimentali volti alla formazione e all'inclusione lavorativa;
  • interventi volti alla formazione dei nuclei familiari che assistono persone con disturbo dello spettro autistico;
  • progetti sperimentali di residenzialità e per l'abitare supportato finalizzati alla promozione del benessere e alla qualità della vita delle persone con disturbi dello spettro autistico.

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