Giornata della Ricerca 2013 dell’AOU Meyer

Firenze- E’ l’ospedale pediatrico con il più elevato indice di complessità della casistica in Italia: il Meyer vanta un peso medio pari a 1,17, valore distante da quelli del Bambino Gesù (0,96), Santo Bono (0,83), Gaslini (0,95) e Burlo Garofalo (0,94).  Sotto il profilo dell’attrazione extraregionale, sempre per la casistica di elevata complessità, il Meyer ha un indice di attrazione del 40% /la Toscana è al 14%) . In 5 anni il Meyer ha migliorato la qualità della ricerca, incrementando del 41% l’impact factor. Così l’Ospedale pediatrico di Firenze si è ritagliato un ruolo da protagonista nella pediatria italiana ed europea, sviluppando la stretta integrazione tra l’attività assistenziale e la ricerca scientifica.

La Giornata della Ricerca 2013, che si è svolta oggi nell’Aula Magna è stata l’occasione per fare il punto sull’attività svolta dal pediatrico, alla presenza di Alberto Zanobini in rappresentanza dell’Assessore per il diritto alla salute di Regione Toscana, di Alberto Tesi, Rettore dell’Università degli Studi di Firenze, Antonio Panti, Presidente Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri - Provincia di Firenze, di Gian Franco Gensini, Presidente del COSSUM, di Ada Macchiarini del Coordinamento  Associazioni Genitori  e di Tommaso Langiano, Direttore Generale dell’AOU Meyer. Tra le novità Luca de Fiore di Pensiero Scientifico ha presentato la rivista scientifica Molto Meyer,  realizzata per i pediatri di famiglia italiani.

Maggiore appropriatezza delle prestazioni erogate e consolidamento dei volumi delle attività.  E’ questo  il trend che ha contrassegnato l’attività clinica del 2011 rispetto il 2010. Il numero dei ricoveri ordinari si è stabilizzato su valori simili a quelli dell’anno precedente (9.000 circa), con un incremento del peso medio (+0,7)e una riduzione della degenza media (-1,5). Sul fronte della complessità delle cure con un peso medio di 1,7 supera anche il Bambino Gesù e il Gaslini.

Significativa anche la sua capacità di attrazione: da solo il Meyer rappresenta  il 26% dell’attrazione extraregionale della Toscana. Importanti i risultati scientifici.

“Anche se la ricerca non è una missione istituzionale del Meyer – ha detto il professor Lorenzo Moretta, Presidente del Comitato Scientifico Internazionale che valuta la ricerca del Meyer in modo totalmente indipendente - , è molto apprezzabile la strategia perseguita. L’ottimo clinico infatti è molto spesso anche un ottimo ricercatore. Peculiarità per cui il Meyer può essere preso a modello per altre istituzioni che dovrebbero avere la ricerca come missione esclusiva. mi preme sottolineare l’importanza di utilizzare  attrezzature tecnologicamente all’avanguardia, come la Risonanza Magnetica 7 Tesla di Pisa che consente ai ricercatori del Meyer di fare studi di elevatissimo livello. Il Comitato Scientifico Internazionale anche quest’anno ha apprezzato il notevole impegno e l’entusiasmo dei medici e dei ricercatori del Meyer per le attività di ricerca scientifica. Per la giornata di esposizione dei poster ci si aspettava una quarantina di poster, ne  sono arrivati ben  110! E’ questa una chiara testimonianza di una voglia di fare ricerca che rende l’ospedale pediatrico fiorentino un esempio davvero unico nel nostro Paese”.

Il Meyer è tra le poche istituzioni a investire concretamente nei suoi giovani ricercatori selezionandoli per merito e per qualità del progetto presentato. L’ospedale fiorentino, tramite la sua Fondazione sinora ne ha sostenuti oltre 20 con progetti mirati e con l’istituzione del Premio Anna Meyer per i migliori lavori scientifici,. Un riconoscimento che quest’anno è andato a tre talenti under 40: a Giancarlo la Marca, Maria Lucia Angelotti e Elena Cellini.

"Come Regione Toscana consideriamo la ricerca e l'innovazione strumenti essenziali per la crescita del sistema sanitario regionale - è la dichiarazione di Luigi Marroni, assessore al diritto alla salute della Regione Toscana - Per questo, anche in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, continuiamo a investire in questo settore risorse consistenti. Investire in ricerca significa migliorare lo stato di salute della popolazione, e anche creare le condizioni per una sanità che sia sempre più motore dello sviluppo. In Toscana c'è un grande fermento sul fronte della ricerca, grazie a una rete coordinata e integrata di competenze scientifiche che contribuisce alla crescita culturale e professionale degli operatori, e a rafforzare la fiducia dei pazienti nel nostro sistema sanitario".

“I traguardi raggiunti al Meyer dimostrano che l’investimento sulla formazione e la ricerca scientifica migliora l’assistenza ai piccoli pazienti e la specializzazione nelle cure - dice Alberto Tesi, rettore dell’Università di Firenze -: . L’Azienda Ospedaliero-universitaria Meyer è anche una comunità scientifica, dove l’innovazione diventa patrimonio comune a vantaggio dei cittadini, dei ricercatori e degli studenti. Sono particolarmente lieto, inoltre, che questa giornata sia l’occasione per richiamare in modo forte l’attenzione sul lavoro e l’impegno delle forze più giovani”.

“La qualità delle cure è fondata innanzitutto sulla pratica della ricerca scientifica: dove si fà buona ricerca, si erogano le cure migliori. - dichiara Tommaso Langiano, Direttore Generale dell’AOU Meyer - Per questo il Meyer è fortemente impegnato a migliorare in qualità e quantità la propria ricerca scientifica. Tra le molte iniziative che sono state avviate a questo fine spicca la Giornata della Ricerca, poiché rappresenta un momento di confronto e riflessione sui risultati prodotti dalla ricerca scientifica del Meyer e sui suoi sviluppi. Questa strategia sta producendo risultati significativi e documentabili, come è testimoniato dalla valutazione del Comitato Scientifico Internazionale, dalla crescita numerica e qualitativa delle pubblicazioni scientifiche prodotte dal Meyer, dall’aumento del numero dei progetti presentati e approvati sia in sede europea sia in sede nazionale”.

Al termine Lorenzo Genitori, coordinatore scientifico del Meyer ha introdotto in modo fresco e originale il concerto svolto nella Hall Serra dal Quartetto Cherubini (Anna Laura Malpelo, Michele Fabbri, Ettore Vinci e Elena Cei) di Agimus Firenze che hanno eseguito musiche di Mozart e Tschaikowsky.

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