Parlamentari di Forza Italia hanno chiesto al Ministro Speranza se intenda risolvere la situazione

Lo scorso mercoledì 18 dicembre, 7 deputati di Forza Italia hanno presentato un’interrogazione parlamentare a risposta immediata indirizzata al Ministro della Salute Roberto Speranza. L’interrogazione riguarda il linfedema, una malattia che a seconda della forma può essere catalogata tra le malattie rare – nel caso linfedema primario, che rappresenta il 42% dei casi – o tra quelle croniche – nel caso della forma secondaria, solitamente correlata al trattamento di patologie oncologiche come i carcinomi della mammella, di utero e ovaie, dell’intestino o dei testicoli, o come i melanomi e i sarcomi. Complessivamente, parliamo di una patologia che riguarda 350.000 persone in Italia e della quale l’INPS ha già riconosciuto la cronicità, la tendenza evolutiva e gli effetti invalidanti.

Di norma, si legge nell’interrogazione firmata dagli on. Bagnasco, Nevi, Versace, Bond, Brambilla, Mugnai e Novelli, “la terapia prevede la presa in carico del paziente da parte di un team riabilitativo, con specifica preparazione linfologica, che, dopo il trattamento fisico-decongestivo, effettua la prescrizione e il collaudo di un tutore elastico. Per il mantenimento e l'ottimizzazione dei risultati ottenuti con una terapia combinata, le linee guida evidenziano l'importanza della terapia compressiva con tutore elastico, standard o su misura, a seconda del caso clinico e a discrezione dello specialista che ha preso in carico il paziente. Il tutore standard, che permette di ridurre i costi, può essere prescritto solo nel linfedema iniziale, ma nei successivi stadi clinici, a causa dell'arto dismorfico, è necessario prescrivere il tutore su misura, che deve essere sostituito almeno ogni 6 mesi per garantire la necessaria compressione”.

E qui arriva il problema che ha spinto i parlamentari ad interpellare il Ministro Speranza. I nuovi LEA, nell'Allegato 5, elenco 1, alla voce “ausili su misura”, citano gli ausili per terapie individuali prescrivibili esclusivamente ad assistiti affetti sia da linfedema primario cronico che per assistiti affetti da linfedema secondario stabilizzato dopo la chirurgia oncologica: tuttavia, per la mancata emanazione dei provvedimenti attuativi dei LEA, questi pazienti sono costretti a provvedere personalmente alle spese legate all’acquisto e alla sostituzione dei tutori, spese che, oltretutto, devono sostenere per tutta la vita. La situazione era già stata segnalata, lo scorso mese di luglio, all’ex -Ministro della Salute Giulia Grillo (clicca qui per leggere la notizia su OMaR).

“Peraltro – si sottolinea nella nuova interrogazione rivolta al Ministro Speranza – se qualche Regione ha provveduto autonomamente a dare contributi ai pazienti a fronte di spese comprovate di tutori elastocompressivi su misura, nella maggior parte delle Regioni i pazienti non usufruiscono di alcun aiuto”. C’è insomma, oltre alla mancanza dei decreti attuativi dei LEA, anche un problema aggiuntivo di disomogeneità territoriale nell’assistenza riservata alle persone con linfedema. I parlamentari, dunque, chiedono a Speranza se “non intenda adottare le iniziative di competenza per provvedere, quanto prima, all'adozione dei decreti attuativi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sui nuovi LEA, stabilendo le nuove tariffe per i tutori elastocompressivi su misura”. Un’interrogazione davvero tempestiva, proprio nel giorno in cui sulla stampa erano circolate notizie sul fatto che i decreti attuativi tanto attesi fossero finalmente pronti, voce che sono state però smentite da fonti ministeriali.

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