Gli oncologi italiani chiedono, in una lettera indirizzata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di intervenire con urgenza per risolvere i problemi legati alle inaccettabili disparita' di accesso ai farmaci anti-cancro innovativi. In caso contrario, di fronte a una situazione che sta creando gravi problemi etici e di salute, AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri) ricorreranno alla Corte Costituzionale.
"La legge n.189 dell'8 novembre 2012 (ex 'decreto Balduzzi') - si legge nella lettera co-firmata dal presidente AIOM, Stefano Cascinu, e dal presidente CIPOMO, Gianpiero Fasola - prevede, in attesa della negoziazione della rimborsabilita' e del prezzo, l'inserimento automatico di farmaci innovativi, gia' autorizzati in Europa, in una apposita fascia denominata fascia 'Cnn', ovvero fascia 'C non negoziata'. I farmaci in tale fascia sono quindi disponibili in commercio e prescrivibili, ma non a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Nel periodo in cui i farmaci permangono in tale fascia, la disponibilita' e' piu' teorica che reale, in quanto legata all'eventuale acquisto del farmaco da parte di ciascuna singola Azienda Ospedaliera o di ciascuna Regione. Questo crea una situazione di inaccettabile disparita' tra pazienti, e, soprattutto, non risolve il problema del ritardo di accesso a farmaci di provata efficacia. Con una lettera aperta inviata al Ministro della Salute il 5 luglio 2013, AIOM sottolineava le criticita' di tale norma, chiedendo un intervento urgente per emendare quell'aspetto del decreto Balduzzi".
"Qualche giorno dopo - sottolineano Cascinu e Fasola nella lettera -, AIOM e CIPOMO esprimevano apprezzamento per il provvedimento del Governo, che prevede che l'AIFA sia tenuta a esaminare il dossier e chiudere l'iter per l'immissione dei farmaci nel prontuario del Servizio Sanitario Nazionale entro 100 giorni dall'immissione del farmaco in commercio a pagamento. Questo limite temporale pero' nei fatti non e' rispettato e il problema appare tutt'altro che risolto: ad oggi, infatti, permangono in fascia Cnn numerosi farmaci oncologici, per molti dei quali la tempistica di negoziazione si protrae ormai da molti mesi". A questo punto gli oncologi chiedono un intervento urgente del Ministro Lorenzin, per tutelare il diritto alla salute dei pazienti. "In caso di persistenza di questo stato di potenziale discriminazione - concludono Cascinu e Fasola -, valuteremo l'ipotesi di ricorrere alla Corte Costituzionale".
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