Il provvedimento dovrebbe permettere agli aspiranti genitori affetti da malattie genetiche ereditarie di poter avere dei figli senza dover affrontare lunghi e costosi viaggi all'estero

Tra qualche ora il Consiglio dei Ministri dovrà decidere se approvare o meno un decreto-legge con cui si intende regolamentare la fecondazione eterologa. La pratica era stata recentemente riammessa nel nostro ordinamento in seguito ad una decisione della Corte costituzionale, sentenza che aveva causato il caos in diverse zone del Paese. Alcune strutture sanitarie avevano infatti ripreso a praticarla pur in assenza delle nuove linee guida del ministero della Salute, regolamentazione che secondo la maggioranza dei costituzionalisti risultava essere comunque inutile. Un vuoto normativo che in Lombardia aveva perfino causato l'intervento dei carabinieri del Nas, una perquisizione per capire se in una struttura fossero stati avviati protocolli “fuori legge”.

Il provvedimento urgente rischia di spaccare la maggioranza di governo, i movimenti centristi non hanno infatti nascosto la propria contrarietà a questo tipo di fecondazione artificiale. Secondo alcune indiscrezioni il dl sarà composto da un solo articolo: scelta che dovrebbe lasciare ampia possibilità di manovre alle aule di Camera e Senato. Intanto è scoppiata una polemica sull'assenza di alcune misure e garanzie per le coppie che si sottoporranno alle terapie. Il testo non consentirebbe infatti di conoscere in anticipo il colore delle pelle del nascituro, facoltà che invece è ampiamente tutelata in altre Paesi europei. Sembrano però davvero eccessive le denunce di chi evoca il rischio di pratiche di “eugenetica”.

Un altro problema è legato all'anonimato dei donatori. La proposta di Palazzo Chigi aprirebbe infatti una pericolosa breccia sulla tutela della riservatezza, l'esecutivo vorrebbe infatti consentire ai medici ospedalieri l'accesso alle informazioni sanitarie e del patrimonio genetico, in caso insorgano malattie nel nascituro che lo rendano necessario. Un aspetto etico di non poco momento.

Altre frizioni potrebbero nascere intorno alla copertura finanziaria della nuova normativa. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha chiarito che il decreto-legge inserirà la fecondazione eterologa tra i Livelli essenziali di assistenza, per farlo sono stati stanziati solo dieci milioni di euro. Cifra del tutto insufficiente secondo il fronte dei contrari, che prevede invece un esborso di diverse centinaia di migliaia di euro.

Il provvedimento permetterà agli aspiranti genitori affetti da malattie genetiche ereditarie di poter avere dei figli senza dover affrontare lunghi e costosi viaggi all'estero. Nel corso degli ultimi anni è infatti aumentato il “turismo” per ricorrere alla fecondazione eterologa, una dinamica che ha escluso chi non può fare affidamento su cospicue risorse economiche. Il dl voluto della Lorenzin dovrebbe riportare un po' di equità, sempre che il Parlamento decida di convertirlo in legge.

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