Scoperta la “sindrome tipo Noonan, con o senza craniosinostosi”

La condizione monogenica, studiata da ricercatori italiani, è causata da mutazioni con perdita di funzione del gene ERF

Roma – Un gruppo di ricercatori italiani, guidato dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha individuato una nuova condizione monogenica, chiamata “sindrome tipo Noonan, con o senza craniosinostosi”. L'indagine è partita dalla recente segnalazione di un singolo paziente con craniosinostosi e un fenotipo simile alla sindrome di Noonan (la malattia più comune tra le RASopatie); l'individuo era portatore di una variante de novo, con perdita di funzione, nel gene ERF (ETS2 repressor factor).

Le suture craniche sono strutture essenziali che garantiscono l'espansione fisiologica della volta cranica per accogliere il cervello in crescita. La chiusura prematura di una o più suture craniche, la craniosinostosi, è generalmente associata a una crescita cranica compensatoria in altre suture, con conseguente deformazione del cranio e caratteristiche craniofacciali dismorfiche. La craniosinostosi può anche portare a complicazioni clinicamente rilevanti, tra cui aumento della pressione intracranica, flusso sanguigno cerebrale compromesso, ostruzione delle vie aeree e compromissione della vista e dell'udito. La fusione prematura di una o più suture craniche è osservata in una serie di quadri sindromici clinicamente e geneticamente eterogenei.

I ricercatori, quindi, come riporta lo studio pubblicato sulla rivista European Journal of Human Genetics, hanno profilato 26 individui, provenienti da 15 famiglie non imparentate, portatori di diverse varianti eterozigoti della linea germinale del gene ERF, i quali mostravano un fenotipo che ricordava la sindrome di Noonan. La maggior parte dei soggetti presentava un grado variabile di ritardo globale dello sviluppo o del linguaggio.

Le caratteristiche facciali comuni a questi pazienti includevano macrocefalia assoluta o relativa, fronte alta, ipertelorismo, ptosi palpebrale, ponte nasale largo e orecchie basse o ruotate posteriormente. La statura era al di sotto del 3° percentile in due terzi degli individui, mentre nessun soggetto mostrava un coinvolgimento cardiaco, tipico della sindrome di Noonan.

In particolare, la craniosinostosi è stata documentata solo in tre individui non imparentati, mentre in altri dieci soggetti è stato osservato un aspetto dolicocefalico del cranio (una condizione nella quale la scatola cranica assume una forma stretta e allungata in senso antero-posteriore) in assenza di qualsiasi altra prova a supporto di una chiusura prematura delle suture. In un individuo, inoltre, è stato diagnosticato un tumore di Wilms unilaterale; chiamato anche nefroblastoma, è il più comune tumore maligno del rene nel bambino.

“I risultati della nostra profilazione clinica – hanno concluso i ricercatori italiani – forniscono la prova che le varianti eterozigoti con perdita di funzione nel gene ERF causano, oltre al verificarsi di forme isolate di craniosinostosi, una malattia dello sviluppo all'interno dello spettro fenotipico delle RASopatie, che è suggestiva di sindrome di Noonan in una percentuale significativa di casi. Questa rivalutazione clinica dovrebbe essere presa in considerazione dal database OMIM (Online Mendelian Inheritance in Man) per accogliere la “sindrome tipo Noonan, con o senza craniosinostosi” fra i tratti mendeliani correlati in modo causale a varianti patogene del gene ERF”.

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