L’intervento è stato eseguito dal prof. Fronterrè, della Fondazione Maugeri di Pavia, pioniere della tecnica in Europa

Non aveva mai visto bene quello che la circondava, nemmeno il fidanzato che fra un mese sarà suo marito: ad impedirglielo era un glaucoma presente fin dalla nascita. Pocho giorni fa però il mondo di Rosetta, trentenne di Caserta, ha trovato nuove forme e colori grazie ad un tecnica chirurgica. la Cheratoprotesi secondo Boston, che le è stata eseguita del prof. Aldo Fronterrè primario della Chirurgia Oculistica della Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia. "In passato mi sono sottoposta a numerosi interventi in Europa e in Russia ma senza successo,- racconta Rosetta - finchè, cercando su internet ho saputo del professore e ho fissato un appuntamento a Milano. Dopo un mese mi sono sottoposta all'operazione e quando ho visto per la prima volta il mio fidanzato mi sono emozionata".

La 'Cheratoprotesi secondo Boston', di cui Fronterrè è il pioniere in Europa, arriva dall'Università Harvard e rappresenta una nuova opzione al trapianto di cornea. In alcuni casi, infatti, il trapianto tradizionale è impossibile o destinato a un sicuro fallimento. Così la Harvard Medical School ha messo a punto una cornea artificiale, che permette di sostituire quella opaca con una particolare protesi trasparente in materiale sintetico. La peculiarità è che non va incontro a rigetto od opacamento, risolvendo così i vari gradi di cecità del paziente.  Oltre duemila persone fino ad oggi hanno avuto benefici dall'intervento.

"Con questa nuova tecnica si ha l'opportunità di riacquistare una buona visione - spiega Fronterrè- La protesi è costruita in polimetilmetacrilato, un materiale sintetico trasparente con una ottima tollerabilità ed eccellenti proprietà ottiche.  La 'Boston Keratoprosthesis consiste nella sostituzione della cornea del paziente con una protesi in titanio e polimetilmetacrilato, inserita in un lembo di cornea di donatore, che funge da supporto, e quindi viene impiantata nell'occhio del destinatario insieme a una lente a contatto". Prima dell'intervento il paziente è sottoposto a un'accurata visita oculistica, per stabilire se è un buon candidato per l'operazione, che dura un'ora e quindici minuti in anestesia locale (generale per i bambini) e viene eseguito in day-hospital. Il paziente quindi può ritornare a casa il giorno stesso. "Il professore non mi ha mai illuso sulla riuscita dell'intervento e ha preso a cuore il mio caso - conclude Rosetta - i risultati ci sono e per questo voglio spronare a sottoporsi alla cheratoprotesi chi vuole uscire dalla mia stessa situazione ed entrare in un mondo fatto di colori e di emozioni".

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