Perugia – Saverio, oggi 18 anni, ha subito il trapianto di cuore quando aveva appena quindici anni. La sua malattia , la distrofia di Duchenne, aveva danneggiato il cuore al punto tale da non permettergli più di vivere. Per questo a Saverio è stato impiantato un cuore artificiale: una piccola macchina di appena 90 grammi, lunga 4 centimetri, che funziona a batterie al litio.


E’ stata l’equipe del professor Antonio Amodeo, responsabile dell’unità di assitenza meccanica cardiorespiratorio dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù a proporre questa soluzione, il primo impianto al mondo su un ragazzo di soli 15 anni.

Dopo il trapianto Saverio è tornato a vivere, oggi sta bene e frequenta il quarto anno di liceo, pensa anche di iscriversi all’università. “Dopo l’intervento – spiega Saverio ai microfoni de Il Messaggero –  ho vissuto un periodo molto difficile, soprattutto per il fatto che il nuovo cuore deve essere ricaricato ogni giorno dopo circa dieci ore, ma cerco di vivere in maniera serena. Esco con gli amici, mi piace studiare, seguo la mia squadra del cuore e il 2 febbraio andrò a votare per la prima volta!”

L’articolo originale è stato pubblicato su Il Messaggero – Cronaca di Roma -  del 13 febbraio 2013, a firma di Camilla Mozzetti.

 

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