Bassano (Vicenza) – Daniele Marcon ha 48 anni ed è un grande appassionato di sport. Da ormai sei anni Daniele è però costretto in sedia a rotelle dalla Sla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia che lo ha reso tetraplegico. La malattia non ha però sottratto a Daniele la voglia di vivere lo sport, per questo correrà i 21 chilometri della Mezza Maratona del Brenta, che si svolgerà domenica prossima, spinto da 21 persone sulla sua sedia a rotelle: amici, parenti, corridori, tra cui anche l'atleta ex-nazionale di mezzofondo Enrico Vivian, l'ultramaratoneta Gastone Barrichello e l'handy-biker Stefano Azzolin.
“Fino a quando non l'ha colpito la malattia - spiega al Corriere del Veneto Giuseppe Padovan, uno degli amici e organizzatore dell'iniziativa- Daniele era appassionato di sport e di montagna, alpinista e viaggiatore. E ora non intende rinunciare a quelle emozioni”.
La partecipazione di Daniele alla gara podistica servirà anche per acquistare una speciale carrozzina, modello Joelette, in grado di solcare i sentieri sterrati delle montagne e così condurre anche altre persone, costrette in sedia a rotelle, di fronte ai panorami mozzafiato sulle vette.
La carrozzina speciale è prodotta in Francia e costa 4.000 euro. E così, per acquistarla, Marcon mette in piedi l'iniziativa ‘One Shot’ : grazie al contributo della Fondazione Only The Brave, del patron di Diesel Renzo Rosso, il vicentino disegna una serie di temi per magliette, tecniche e da corsa, arricchite dai dipinti che lui, diventato un artista da quando è costretto sulla carrozzina, stende sulle tele.
Nei mesi scorsi, la Fondazione ha finanziato la produzione delle t-shirt e ora, quelle magliette, saranno indossate da tutti i componenti della squadra che parteciperà alla maratona. Domenica prossima, 21 atleti spingeranno Daniele Marcon lungo i sentieri che da Bassano si spingono nelle colline vicentine e ridiscendono fino al celebre ponte degli Alpini.
Marcon avrà il pettorale numero 1 e, al termine della corsa, la carrozzina sarà donata al centro medico ‘Salus’ di Marostica. Un gesto per permettere ad altri disabili, costretti sulla sedia a rotelle, di sfidare la montagna. “L'iniziativa ‘One Shot’ - spiegano i promotori - è un colpo dritto al cuore, una spinta che tutti vorremmo quando siamo sfiniti nella corsa della vita, la voce degli amici che ci incoraggiano ad andare avanti. Ma è anche il messaggio che vogliamo lanciare, per abbattere le barriere architettoniche e mentali e per far conoscere sempre più una malattia come la Sla.”
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