Questa piccola storia, scritta da Marco Piazza e pubblicata su InVisibili, blog del Corriere della Sera.it, racconta di due bambini che vogliono giocare insieme, di due mamme che si danno da fare per consentirlo e di una giovane donna che ancora non sa di esser parte del racconto, anche se potrebbe fare molto per il suo lieto fine.
La storia è ambientata a Santarcangelo di Romagna, comune di 21 mila anime, in provincia di Rimini dove vivono Samuele, 7 anni e Cristian, 6 anni e mezzo. Si sono conosciuti al parco, dove passano i pomeriggi con le loro mamme, Claudia Protti e Raffaella Bedetti.

Cristian ha la Sma, atrofia muscolare spinale, di tipo 3, una malattia genetica che lo costringe su una sedia a rotelle e che di fatto gli impedisce di usufruire dei giochi del parco.

Samuele e Cristian vogliono giocare insieme e le loro mamme non si fermano certo davanti a comunissime barriere architettoniche. Frequentano da tempo le associazioni che lavorano per i diritti delle persone con disabilità e hanno scoperto l’esistenza dei parchi inclusivi. Spazi e attrezzature che, con interventi a volte anche molto semplici, diventano alla portata di tutti. Le due amiche si mettono su Internet e si accorgono che di parchi del genere, in Italia, ne sono stati realizzati più di uno. Si chiedono: perché non farlo anche a Santarcangelo? E si mettono al lavoro.

“Eravamo partite un anno fa, – racconta Claudia Protti – avevamo scritto al sindaco. Poi lui si è dimesso e la nostra richiesta si è fermata sul nascere”. A giugno 2013 il Comune di Santarcangelo viene commissariato ma le mamme non si arrendono: aspettano che si insedi il commissario e spediscono di nuovo la proposta. Nel frattempo allestiscono una pagina su Facebook, mettono in piedi un blog e cominciano a fare sensibilizzazione sul tema.

“Installare in un parco un gioco accessibile a tutti i bimbi non significa toglierlo a chi può correre e saltare ma semplicemente concedere a tutti i bimbi il diritto al gioco così come sancito dalla convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. Un gioco con pedane al posto delle scale, corrimano per aiutare i bimbi ipovedenti o chi ha problemi di equilibrio, pannelli sensoriali ad un’altezza adatta anche alle carrozzine, altalene a cesto, giostrine girevoli poste allo stesso livello del suolo…”.

Sul blog delle mamme si trovano le informazioni e i collegamenti con i parchi inclusivi realizzati in Italia. Uno dei più evoluti è quello della Fontaniva, vicino Padova, dove esiste anche un campo dove si può giocare a pallavolo da seduti. Poi ci sono il parco Formentano, (Milano), il “Liberi tutti” a Lissone e l’area giochi Mandraccio presso il Porto Antico di Genova. Anche Jesolo ha realizzato un parco inclusivo: “Stessi Giochi Stessi Sorrisi”, con tanto di linee guida per altre amministrazioni che fossero intenzionate a realizzarlo.

A Santarcangelo intanto, qualche giorno fa è stato finalmente eletto il nuovo sindaco. E’ una donna di 24 anni, si chiama Alice Parma, fa parte della coalizione di centro sinistra ed è stata eletta al primo turno con oltre il 50 per cento dei voti. A lei, c’è da giurarci, si rivolgeranno prestissimo le nostre due mamme, chiedendole di realizzare un parco inclusivo o di adattarne uno già esistente. …“Magari quello presso il Campo della Fiera, che è centrale, molto bello e attira sempre tantissima gente”.

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