La sua battaglia non è stata vana, la giunta Umbra infatti ha deliberato a favore di uno speciale regime di assistenza
Era l’11 luglio scorso quando Giulio Galli era stato in prima linea nella manifestazioni indetta da alcuni malati al Consiglio regionale dell’Umbria per chiedere una migliore assistenza per chi è affetto dalla SLA, la sclerosi laterale amiotrofica. Nemmeno due settimane dopo Galli, nel frattempo ricoverato all’ospedale di Terni, se ne è andato. Il capogruppo dell'Udc a Palazzo Cesaroni, Sandra Monacelli, che per le persone affette da questa malattia si è molto battuta, lo ha ricordato così “un uomo straordinario che ha lottato contro la malattia con grande dignità fino alla fine, una dignità che in molti come lui ci hanno testimoniato in Consiglio dimostrando grande tenacia nonostante l'evidente sofferenza, superata solo dalla fortissima volontà di ribadire in maniera eclatante la necessità di risposte tempestive e concrete da parte della Regione Umbria, in merito al contributo economico da destinare al supporto dell'assistenza domiciliare. Anziché starsene a casa, nonostante il caldo, il viaggio in autoambulanza ed i numerosi rischi per le macchine a cui sono attaccati per sopravvivere – aggiunge - hanno voluto portare con la loro presenza nel luogo della burocrazia il loro grido silenzioso 'i malati di Sla non devono essere lasciati soli'. Grazie a Giulio che, facendo risuonare questo appello, ci ha dato una lezione di coraggio ed altruismo, anche senza poter comunicare”.
Il suo sforzo e quello degli altri malati non è stato vano, proprio nei giorni scorsi infatti la Giunta Regionale dell’Umbria ha impresso un’accelerazione alla delibera che dovrebbe portare a tutta una serie di misure a favore di chi è affetto da Sla.
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