Darmstadt (GERMANIA) – Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, ha annunciato che la Commissione Europea (CE) ha concesso l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio di cladribina compresse 10mg (nome commerciale Mavenclad®) per il trattamento della sclerosi multipla recidivante con elevata attività di malattia (SMR) nei 28 Paesi dell’Unione Europea (UE), oltre che in Norvegia, Liechtenstein e Islanda. Cladribina compresse è la prima terapia orale che, con un breve ciclo di trattamento, si è dimostrata efficace su tutti gli indicatori chiave dell’attività di malattia nei pazienti con SMR altamente attiva, incluse la progressione della disabilità, il tasso di recidiva annualizzato e l’attività alla Risonanza Magnetica Nucleare (RMN).

“La sclerosi multipla è una delle malattie neurologiche più diffuse al mondo. Con l’approvazione di cladribina compresse nell’Unione Europea, siamo lieti di poter offrire ai pazienti e ai medici un prodotto innovativo, caratterizzato da un regime di dosaggio semplificato, che rappresenta un nuovo approccio nella gestione della SM recidivante nei pazienti con elevata attività di malattia”, ha dichiarato Belén Garijo, CEO Healthcare e Membro dell’Executive Board di Merck. “Si tratta di un’innovazione estremamente importante nel trattamento della SM, a ulteriore dimostrazione del nostro costante impegno nello sviluppo di nuove soluzioni avanzate per la cura di chi è affetto da questa patologia”.

L’Autorizzazione all’Immissione in Commercio di cladribina compresse è basata su dati relativi a più di 10.000 anni-paziente, con oltre 2.700 pazienti arruolati nel programma di sperimentazione clinica e - per alcuni soggetti - un periodo di osservazione superiore ai 10 anni. Il programma di sviluppo clinico ha incluso tre studi clinici di Fase III (CLARITY, CLARITY EXTENSION e ORACLE MS), uno studio di Fase II (ONWARD), nonché dati di follow-up a lungo termine del registro prospettico di 8 anni, PREMIERE. I risultati di efficacia e sicurezza di questi studi hanno consentito una completa caratterizzazione del profilo rischio/beneficio di cladribina compresse.

“È un momento importante che cambierà il nostro modo di trattare questa malattia”, ha affermato Gavin Giovannoni, Professore di Neurologia presso la Barts and The London School of Medicine and Dentistry, Queen Mary University di Londra. “Cladribina compresse è una terapia che ricostituisce selettivamente il sistema immunitario (SIRT, selective immune reconstitution therapy) con un trattamento che prevede solo due brevi periodi di somministrazione annuali nell’arco di 4 anni. I pazienti possono trarre beneficio da un trattamento di questo tipo, con efficacia a lungo termine, non dovendo assumere farmaci in modo continuativo e non avendo la necessità di un monitoraggio frequente”.

L’autorizzazione ha fatto seguito al parere positivo del Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) espresso lo scorso giugno. A partire dai prossimi mesi, cladribina compresse sarà disponibile in Europa dietro prescrizione medica. Germania e Regno Unito saranno i primi Paesi a rendere disponibile cladribina compresse già a settembre. Ulteriori richieste per l’approvazione regolatoria di cladribina compresse sono attualmente in fase di esame in altri Paesi, tra i quali Stati Uniti e Canada.

“Più di 700.000 persone in tutta Europa sono affette da sclerosi multipla e, ad oggi, non esiste alcuna cura”, ha dichiarato Anne Winslow, presidente della European Multiple Sclerosis Platform. “Nuove opzioni di trattamento potranno contribuire in modo significativo a migliorare la qualità della vita delle persone che convivono con la SM recidivante ad elevata attività di malattia”.

Le analisi post hoc dello studio clinico di Fase III CLARITY, condotte in pazienti con elevata attività di malattia, hanno dimostrato che cladribina compresse ha ridotto del 67% il rischio relativo di recidiva annualizzata e dell’82% il rischio di progressione della disabilità a 6 mesi, confermata dalla scala EDSS, rispetto al placebo. Come dimostrato nello studio di Fase III CLARITY EXTENSION, non è stato necessario nessun trattamento con cladribina compresse negli anni 3 e 4. Il set di dati completo ha contribuito a stabilire i requisiti di posologia e monitoraggio. Le reazioni avverse clinicamente più rilevanti sono state linfopenia e herpes zoster. Le conte linfocitarie devono essere valutate prima e durante il trattamento con cladribina compresse. Cladribina compresse è controindicato in alcune popolazioni di pazienti, inclusi i pazienti immunocompromessi e le donne in gravidanza.

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