Nel caso in cui il trattamento standard a base di iniezioni quotidiane di glatiramer acetato da 20 mg non sia ben tollerato da pazienti è possibile ridurre il trattamento a tre iniezioni a settimana di 40 mg l’una. Parliamo di pazienti con sclerosi multipla (SM) recidivante-remittente e di un nuovo studio randomizzato chiamato GALA (Glatiramer Acetate Low Frequency Administration Study), presentato da poco a San Diego in occasione del congresso dell’American Academy of Neurology e riportato da Pharmastar.
Il primo autore dello studio, Omar Khan, neurologo della Wayne State University di Detroit, ha spiegato ai presenti che alcuni pazienti vogliono smettere di fare le iniezioni tutti i giorni se queste provocano una lipoatrofia eccessiva o troppe reazioni nella sede delle iniezioni. Khan ha detto di consigliare a questi soggetti di fare una una terapia a giorni alterni, che è un alternativa fattibile, piuttosto che sospenderla del tutto.
Lo studio GALA ha coinvolto oltre 1400 pazienti con SM recidivante-remittente, di cui 943 trattati con iniezioni di glatiramer acetato 40 mg per via sottocutanea tre volte alla settimana e 461 con iniezioni di placebo.
I due gruppi non mostravano differenze significative al basale. Quasi tutti i pazienti erano bianchi (per la maggior parte provenienti dall'Europa dell'Est), circa il 70% erano donne, l’età media era di circa 38 anni, il valore medio basale del punteggio dell’Expanded Disability Status Scale era di circa 2,7 in entrambi i bracci e la diagnosi risaliva a circa 8 anni prima. Il volume delle lesioni in T2 al basale era pari a 19,7 ml nel gruppo glatiramer contro 17,4 ml nel gruppo di controllo.
Alcuni pazienti erano in terapia con anticorpi monoclonali da almeno 2 anni, alcuni con corticosteroidi sistemici da almeno 6 mesi e altri con immunomodulatori da almeno 2 mesi, ma tutti erano naïve al glatiramer acetato.
Il trattamento testato si è dimostrato più efficace del placebo nel ridurre le ricadute. Infatti, dopo un anno di terapia, il tasso annualizzato di recidiva è risultato pari a 0,331 nel gruppo glatiramer acetato contro 0,505 nel gruppo di controllo, con una riduzione del 34,4% (P < 0001). Allo stesso modo, il numero cumulativo di lesioni nuove o ampliate in T2 è stato inferiore del 34,7% nel gruppo in trattamento attivo e quello delle lesioni captanti il gadolinio in T1 più basso del 44,8% (P < 0,0001 per entrambi).
Anche se nel trial non è stato fatto un confronto diretto tra i 20 mg giornalieri contro i 40 mg tre volte alla settimana, Khan ha osservato che la dose cumulativa settimanale è simile per entrambi i regimi e che la risposta osservata nel gruppo 40 mg è stata paragonabile a quella prevista con i 20 mg/die.
Per quanto riguarda la tollerabilità, l’arrossamento nel sito di iniezione, il prurito e il dolore e la cefalea sono stati più comuni nel gruppo glatiramer acetato, inoltre, i pazienti che hanno lasciato lo studio sono stati l’8,9% nel gruppo trattato col farmaco e il 6,7% nel gruppo placebo. Khan ha riferito che questi risultati sono in linea con quelli delle iniezioni quotidiane da 20 mg.
“La terapia fatta a giorni alterni ha mostrato molti vantaggi, come ad esempio il minor numero di reazioni nel sito di iniezione, senza alcuna differenza dal punto di vista immunologico tra i due regimi” ha affermato il neurologo.
C'è dibattito ancora in corso, invece, sul fatto che sia meglio iniziare la terapia con le iniezioni giornaliere o se possa andare bene anche cominciare da subito con le iniezioni meno frequenti. Khan ha detto che molti dei suoi pazienti di solito fanno le iniezioni a giorni alterni saltando i fine settimana.
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