"Invitiamo i Ministri ad incontrarci il 21 novembre, nel caso non rispondano all'appello si prenderanno le responsabilità di quello che accadrà"
Cagliari, 19 novembre – “Abbiamo apprezzato i tanti appelli a non estremizzare la protesta con gesti non reversibili giunti da Ministri, Politici e tanti Cittadini. Purtroppo non dipende più da noi, le nostre scelte sono coerenti, abbiamo chiesto quanto previsto da una legge votata in agosto, la 135/2012, che prevedeva almeno 350 milioni per i disabili gravissimi.” Queste le parole di Salvatore Usala, diffuse questa mattina da un comunicato stampa.
“Siamo ora noi che facciamo un appello al Governo affinché ripristini i finanziamenti sottratti con il disegno di legge di stabilità all'esame del Parlamento. Invitiamo i Ministri dell'economia, politiche sociali e sanità ad incontrarci il giorno 21 c.m. presso il ministero dell'economia. Saremo in presidio dalle ore 10.30.”
“Siamo certi – spiega Usala - che si possano trovare soluzioni per soddisfare le legittime richieste dei disabili gravissimi discutendo dei punti presentati ai Ministri Balduzzi e Fornero nell'incontro del 31 ottobre a Monserrato (CA).”
“Oltre a trovare gliulteriori 200 milioni – continua Usala - ci preme sostenere l'imprescindibilità degli altri punti per blindare un provvedimento onde evitare distorsioni e sciacallaggio da parte delle regioni. Siamo disponibili ad ascoltare le Vostre ragioni ma vogliamo uscire con un documento che ci garantisca concretamente su un emendamento con le nostre richieste.
“Nel caso non rispondiate a questo appello – conclude - vi prenderete la responsabilità di tutto quello che potrà avvenire. Noi non chiediamo elemosine, vogliamo diritti, non vogliamo vivere a tutti i costi una vita indegna.”
Il comunicato stampa riporta anche l’elenco delle richieste del Comitato:
a) Incremento del fondo non autosufficienza di 400 milioni da utilizzare in via prevalente e prioritariamente per i disabili gravissimi, chiaramente esente reddito ISEE.
b) Utilizzare i fondi per finanziare l'assistenza indiretta con contributi diretti alle famiglie per i Piani Assistenziali Individualizzati,(PAI) strutturati in concerto tra le parti.
c) Prevedere una compartecipazione economica delle Regioni in misura di un terzo dei PAI, portando così il totale utile a 600 milioni. (Molte Regioni non spendono nulla o poco per le Politiche Sociali)
d) Predisporre un atto legislativo di riduzione del 5% dei posti in RSA a carico del servizio sanitario regionale. Per invogliare i pazienti al rientro al domicilio prevedere un contributo di 30.000 € l’anno. Con tale provvedimento si può prevedere un risparmio di almeno 600 milioni.
e) I risparmi di cui al punto d verranno utilizzati per l'assistenza socio sanitaria dei disabili meno gravi con procedure di cui ai punti precedenti.
f) Studiare un riparto fra Regioni in funzione dell'incidenza e non della densità abitativa. Una proposta potrebbe essere di dare anticipi e saldi a presentazione dei piani finanziati in funzione della stadiazione.
g) Studiare la fattibilità del nostro progetto "RESTARE A CASA" che riporta diversi punti sopra riportati che si ispira ad una pratica consolidata in Sardegna da 6 anni.
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