Il relatore presenta un suo emendamento. Mancano però i decreti attuativi

La commissione Bilancio del Senato decide di aumentare lo stanziamento necessario al finanziamento dello screening neonatale. Cinque milioni di euro che vanno ad aggiungersi ai cinque stanziati durante la discussione della manovra di finanza pubblico dell'anno scorso. L'implementazione della dotazione è stata possibile grazie ad un emendamento firmato dal relatore della legge di stabilità, il senatore Pd Giorgio Santini. Servirà però l'approvazione di alcuni atti regolamentari per rendere possibile lo screening su tutto il territorio nazionale. Il governo – con un ritardo davvero incomprensibile – non è ancora stato capace di licenziare i decreti attuativi imposti dalla normativa approvata un anno fa, quando lo screening neonatale fu riconosciuto grazie al voto favorevole su un emendamento della senatrice del Movimento 5 stelle Paola Taverna. La pentastellata romana aveva già chiesto chiarimenti presentando un'interrogazione. Nell'atto di sindacato ispettivo depositato a Palazzo Madama si chiede al ministro della Salute “Se non si ritenga opportuno emanare nel più breve tempo possibile il decreto attuativo previsto dalla legge 27 dicembre 2013, n. 147, per effettuare in via sperimentale, nel limite di 5 milioni di euro, lo screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie metaboliche ereditarie e se non si consideri necessario, in concomitanza dell'emanazione del decreto attuativo, definire in tempi celeri l'elenco delle patologie metaboliche ereditarie”. Le norme conseguenti sarebbero dovute essere approvate entro il termine del 3 marzo scorso. Mesi di inerzia che impediscono l'accesso ad una diagnosi precoce.

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