Cotignola (Ra) – Sono 2.000 i pacemaker Micra Transcatheter Pacing System (Micra TPS) - i più piccoli mai realizzati - impiantati fino ad oggi in tutto il mondo con una percentuale di successo clinico che sfiora il 100 per cento. In Italia i pazienti ritenuti idonei al trattamento secondo le più recenti Linee Guida Nazionali e Internazionali sono in tutto 47. Di questi ben 27 sono stati selezionati presso il Centro di Aritmologia ed Elettrofisiologia di Maria Cecilia Hospital (Cotignola), ospedale di Alta Specialità GVM Care & Research.

Il Micra TPS, infatti, è stato concepito per un’elettrostimolazione cardiaca permanente: quindi è indicato soprattutto per coloro che soffrono di fibrillazione atriale (aritmia cardiaca tra le più diffuse) o risultano affetti da blocchi cardiaci parossistici. Patologie che molto spesso insorgono in individui con grave insufficienza renale, diabete o che sono stati sottoposti all’estrazione del pacemaker convenzionale perché giudicati infetti.

L’inizio della fase di arruolamento dell’Unità aritmologica cotignolese s’inserisce nel quadro di uno studio internazionale - chiamato MICRA PM REGISTRY - che conta attualmente 521 pazienti (l’obiettivo dichiarato è quello dei 700 provenienti da ben 19 Paesi) e risale al giugno 2015 all’indomani dell’approvazione del Comitato Etico di controllo. Studio che ancora prima di giungere alle sue battute finali ha ampiamente dimostrato come il Micra TPS non abbia indotto nessuna infezione intracardiaca, non sia andato incontro a “dislocazione” (rimanendo ben ancorato al cuore), non abbia causato alcun decesso nei pazienti in relazione al sistema e alla procedura adottati per l’inserimento.

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