Dal 10 al 16 Marzo si terrà la Settimana Mondiale del Cervello 2014 (Brain Awareness Week - BAW).
In Italia l'evento è promosso dalla Società Italiana di Neurologia (SIN), in Europa dalla European Dana Alliance for the Brain e negli Stati Uniti dalla Dana Alliance for Brain. Il tema al centro di questa edizione sarà "Cervello e Memoria". Molte sono le iniziative previste nel corso della settimana, tra queste: un incontro a Napoli (presso la Città della Scienza) per parlare delle differenze tra il cervello maschile e quello femminile, il concerto Musicalmente a Padova, incontri divulgativi su cellule staminali e malattie neurologiche, "Happy Neuro Hour: spuntini di divulgazione scientifica, teatro, musica e magia" a Roma. La tematica fulcro della settimana pare quanto mai attuale, come ha affermato lo stesso Prof. Aldo Quattrone (Presidente della SIN).
“Oggi sappiamo che i disturbi della memoria rappresentano un sintomo sempre più comune - ha affermato il Prof. Quattrone - che colpisce circa il 7% della popolazione generale con più di 65 anni fino a raggiungere il 30% dei soggetti con età superiore a 80 anni. I disturbi della memoria, purtroppo, non sono caratteristici solo della malattia di Alzheimer ma possono essere presenti in molte malattie neurologiche e, pertanto, devono essere ricercati e correttamente diagnosticati. Studi recenti hanno dimostrato l’esistenza di disturbi cognitivi, inclusi quelli di memoria, anche in pazienti con Parkinson e Parkinsonismi come la Demenza a corpi di Lewy. Nel Parkinson, quasi il 30-40% dei pazienti lamenta, infatti, disturbi di memoria, scarsa capacità di attenzione e di concentrazione, difficoltà nella capacità di organizzare le azioni della vita quotidiana. A questi disturbi si aggiungono, nella Demenza a corpi di Lewy, la forma di demenza più diffusa dopo l’Alzheimer (10-15% di tutte le demenza), le allucinazioni visive, a volte spaventose e inquietanti. Sebbene non siano ancora disponibili farmaci risolutivi, il trattamento dei disordini cognitivi in questi pazienti con farmaci inibitori delle colinesterasi appare promettente.”
Altro argomento di estrema attualità della Settimana sarà l’impatto neurologico di uno stile di vita non corretto a causa di abuso di alcol o di utilizzo di droghe, che rendono il cervello e le altre strutture nervose più suscettibili a danni permanenti. Nel caso di eccessivo consumo di alcol, a riscontrare una maggiore suscettibilità ai danni tossici sono soprattutto i giovani e gli anziani. Se in età avanzata si accentuano quelle carenze derivanti dalla progressiva perdita di neuroni, in età giovanile viene compromesso lo sviluppo di adeguate connessioni fra le strutture nervose del cervello. In Italia si stima che il problema riguardi circa il 10% della popolazione, mentre quasi il 2% soffre di una vera e propria dipendenza da alcool. Alcol e droga costituiscono, inoltre, un fattore di alto rischio di incidenti stradali che possono provocare traumi cranici: in questo caso le prestazioni maggiormente compromesse sono proprio quelle riguardanti la sfera cognitiva, in particolare la memoria, ma una diagnosi tempestiva, associata ad un trattamento adeguato, può comunque consentire di minimizzare le conseguenze dell’evento traumatico.
Di grande interesse, inoltre, i disturbi della memoria nel caso di pazienti affetti da epilessia, che solo nel nostro Paese interessa circa 500.000 persone. A riferire difficoltà della memoria circa il 50% degli individui colpiti dalla patologia. Tra i fattori che giocano un ruolo importante la frequenza e l’intensità delle crisi epilettiche. Deficit della memoria particolarmente frequenti si riscontrano nelle epilessie del lobo temporale, forme in cui le strutture deputate alla memoria, in particolare l’ippocampo, risultano direttamente coinvolte dall’attività epilettica. Studi recenti hanno evidenziato, infatti, una asimmetria emisferica delle funzioni mnemoniche con complesse alterazioni funzionali tra i due ippocampi.
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