La dichiarazione di Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretario e Tesoriere dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

In Italia la legge 40 del 2004 all'art. 13 vieta qualsiasi tipo di sperimentazione sugli embrioni. Il prossimo 22 marzo in Corte Costituzione si discuterà del divieto della legge 40 che impedisce che gli embrioni non idonei per una gravidanza siano donati alla ricerca scientifica( avv. Baldini, Gallo, Clara, Ammirati).

"La Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) inglese - spiega Gallo in una nota diffusa ieri - ha dato il via libera al Francis Crick Institute a modificare geneticamente gli embrioni umani, provenienti da cliniche che utilizzano tecniche di fecondazione in vitro, per comprendere il processo cruciale nelle prime fasi di sviluppo. Gli esperti documentano il fatto che non tutte le blastocisti/embrioni si sviluppano fino alla fase della gravidanza e nascita. In UK potranno verificare cosa succede, perchè queste blastocisti si fermano. Si eviteranno perdite di gravidanze, si potranno prevenire aborti spontanei e favorire la fertilità. Anche in Italia tutto ciò potrebbe avvenire se non vi fossero i divieti senza fondamento che con la legge 40 sono stati introdotti. Nel 2005 abbiamo aiutato delle coppie ad inviare i propri embrioni non idonei per una gravidanza al Karolinska Institutet per la ricerca."
 
"Attualmente i Tribunali italiani stanno colmando il vuoto della politica che come sempre è in dietro rispetto alla scienza, la legge 40 ne è l'esempio. Stiamo affrontando un divieto che in altri Paesi è completamente superato tanto è vero che sono stati autorizzati studi importanti che possono favorire la nascita di tanti bambini in una epoca in cui si parla di futuro demografico dell'Europa, con poche nascite. In una epoca in cui la scienza trova risposte a malattie un tempo incurabili, proprio grazie all'utilizzo delle staminali."
 
"Il Governo dovrebbe eliminare questo divieto dalla legge 40 prima che intervengano nuovamente i Giudici della Corte Costituzionale e consentire ai nostri ricercatori di utilizzare embrioni/ blastociti italiani e non dover importare cellule dall'estero. Ipocrisia italiana in materia di tutele che conferisce maggiori tutele a delle cellule che restano crioconservate rispetto alle persone che aspettano cure che non vi sono o che provano ad avere un bambino anche tra i mille divieti italiani che impediscono l'accesso alle tecniche di fecondazione nel rispetto di un principio di uguaglianza nell'accesso alle cure."
 

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