Si celebra oggi, 15 settembre, la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sul Linfoma (WLAD). Il linfoma è il più frequente dei tumori ematologici ma la maggioranza della popolazione ancora non sa cosa sia. Il linfoma è un tumore del tessuto linfatico caratterizzato da uno sviluppo anomalo dei linfociti (le cellule del sistema immunitario che producono gli anticorpi) o dalla mancata eliminazione di quelli difettosi, che si raggruppano e formano dei tumori.
È significativo che solamente il 27% dei pazienti italiani sapesse che il linfoma è un tumore del sistema linfatico prima che gli fosse diagnosticato.

In Italia, sono circa 42.000 i pazienti diagnosticati (con 16.500 nuovi casi l'anno) ed oltre 6.000 le persone che ogni anno muoiono a causa del linfoma e della leucemia linfatica cronica.

Charlotte Roffiaen, Direttrice della Lymphoma Coalition Europe (LCE), dichiara: “Ritardi ed errori nelle diagnosi, oltre ad inadeguati accessi alle cure, rappresentano esperienze comuni a molti pazienti di linfoma e leucemia linfatica cronica in Europa e nel mondo. La Lymphoma Coalition vuole contribuire alla risoluzione di questi problemi insieme alle 65 organizzazioni di pazienti che ne fanno parte, tra cui AIL (Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma) e Linfovita in Italia”.  

Ritardi ed errori nelle diagnosi rappresentano una delle principali barriere al trattamento tempestivo ed alla cura della malattia. In Europa, solo l'11% dei pazienti di linfoma ottiene una diagnosi corretta sulla base dei primi sintomi, mentre nel 46% dei casi si registrano prescrizioni e diagnosi errate (il 54% in Italia).

In Italia, il 60% dei pazienti di linfoma trova ostacoli al trattamento, con tempi di attesa a volte molto lunghi e pochi servizi per migliorare la qualità della vita dei malati (sostegno psicologico, terapia del dolore, nutrizionisti, etc.). Il costo delle cure e le difficoltà di accesso ai trattamenti più innovativi sono anch’essi barriere significative .

Per la maggioranza dei pazienti, l'accesso alle cure è condizionato dal rimborso delle terapie, e in questo caso le disuguaglianze fra i Paesi dell'Unione Europea risultano molto marcate.
Ad esempio, in Gran Bretagna sono 75 le terapie coperte dal servizio sanitario nazionale, mentre in Bulgaria sono solo 10. La performance dell'Italia non è tra le migliori, con 46 terapie rimborsate dal servizio sanitario nazionale, rispetto ai 60 della Spagna, ai 53 dell'Olanda e i 52 e della Germania.

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