I tumori neuroendocrini sono malattie complesse, a bassa incidenza, che grazie allo sviluppo di nuove terapie consentono una lunga aspettativa di vita. L'ultima novità a questo proposito è dello scorso 5 aprile, quando è stata approvata la nuova indicazione di lanreotide per il trattamento di alcuni tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici.
La Clinica di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, centro di eccellenza a livello nazionale e internazionale diretto dalla professoressa Annamaria Colao, è uno dei sei centri italiani d’eccellenza aderente alla rete ENETS (European Neuroendocrine Tumor Society). Tale rete conta fra medici, ricercatori, infermieri e associazioni dei pazienti, 1.200 iscritti in tutta Europa, ma anche in Medio Oriente e Cina.
“Il recepimento della nuova indicazione di lanreotide – spiega Colao – conferma l’importanza del farmaco per il trattamento di tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici. Noi utilizziamo da molti anni con successo gli analoghi della somatostatina anche per i tumori ipofisari. Tali farmaci hanno dimostrato che gli analoghi della somatostatina hanno effetto sul rallentamento della crescita dei tumori, il che è estremamente positivo.”
“Per i tumori ipofisari in particolare noi trattiamo i pazienti con questi farmaci in alte dosi, anche in combinazione con altri farmaci, e sappiamo che sono tollerati ottimamente dai pazienti. Fondamentale per il futuro terapeutico di queste patologie – conclude Colao – sarà una migliore comprensione dei tumori stessi. In Italia purtroppo la ricerca è finanziata troppo poco, ma solo comprendendo i meccanismi che regolano i tumori possiamo pensare di ottimizzarne le terapie.”
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