Dall’UE un finanziamento di 8 milioni di euro
È stato recentemente arruolato il primo paziente nell’ambito dello studio clinico del progetto VαMPiRE (Validation of α-synuclein Modifications in Parkinson’s Disorder Evolution), finanziato dall’Unione Europea tramite il programma Horizon Europe. Il progetto coinvolge 13 partner europei e un ente associato australiano, con l’obiettivo di sviluppare un nuovo test diagnostico in vitro per il rilevamento precoce e il monitoraggio della malattia di Parkinson.
Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce milioni di persone nel mondo. La diagnosi precoce risulta ancora oggi complessa, in parte per la mancanza di biomarcatori specifici. Il progetto VαMPiRE si propone di individuare potenziali biomarcatori attraverso l’analisi delle isoforme della proteina alfa-sinucleina, presenti nelle vescicole extracellulari di origine neuronale (NDEV), prelevate sia da pazienti affetti dalla malattia sia da soggetti sani.
L’iniziativa si concentra su un approccio molecolare innovativo, che mira a migliorare la capacità di rilevare la malattia nelle sue fasi iniziali, con potenziali ricadute positive sulla gestione clinica e sull’efficacia dei trattamenti.
Il progetto ha ricevuto un finanziamento complessivo di 8 milioni di euro da parte dell’Unione Europea. Tra gli enti coinvolti figura anche SYNLAB Italia, il cui Dipartimento di Genetica – in particolare il Laboratorio Centrale di Castenedolo (BS) – è impegnato nelle analisi genetiche previste dal protocollo di ricerca, contribuendo allo sviluppo di un test diagnostico più affidabile e accessibile per il Parkinson.
Il progetto VaMPiRE ha raggiunto un traguardo significativo con l'arruolamento del primo paziente nel trial clinico (ClinicalTrials.gov Identifier: NCT06941012). Questo segna l'inizio di uno studio completo che coinvolge 600 pazienti affetti da PD e 600 individui sani. Lo studio utilizzerà modelli avanzati di intelligenza artificiale per generare algoritmi di analisi dei dati, garantendo l'affidabilità e la fattibilità del test diagnostico sviluppato.
Seguici sui Social