La malattia di Parkinson, scoperta agli inizi del 1800 da James Parkinson, venne chiamata per oltre un secolo “paralisi agitante” e anche “morbo di Parkinson”. Colpisce in modo indistinto i due sessi e può esordire a qualsiasi età, anche se, in prevalenza, i sintomi si riscontrano in pazienti sopra i 60 anni, raramente in pazienti sopra i 40 e in casi rarissimi in persone più giovani. Si tratta di un disturbo che colpisce il sistema nervoso centrale; il sintomo generalmente più evidente è il tremore, ma non basta questo per stabilire la diagnosi. Altri sintomi possono essere rigidità, lentezza nei movimenti, debolezza, problemi di equilibrio e postura ricurva.
Il codice di esenzione della malattia di Parkinson è 038 (Malattie croniche – Morbo di Parkinson e altre malattie extrapiramidali).

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Il Parkinson è una patologia neurodegenerativa che colpisce tra le 8 e le 18 persone su 100.000 ogni anno. Prima dell'effettiva insorgenza della malattia e della comparsa dei sintomi motori, molti sono i segnali che possono manifestarsi, segnalarci il rischio di sviluppare il Parkinson e spingerci a sottoporci ad un controllo neurologico.
“Ora abbiamo farmaci potenzialmente in grado di rallentare la progressione della malattia, e noi desideriamo agire il più presto possibile – ha affermato il neurologo Michael Rezak, MD e Direttore dell'American Parkinson’s Disease Association Young Onset Center - Quando si verificano i sintomi principali del morbo di Parkinson, come il tremore e la rigidità, hai già perso dal 40 al 50 per cento dei neuroni che producono dopamina. Partire con una cura farmacologica precoce, permette di conservarne il maggior numero possibile”.

Un cerotto elettronico contro il Parkinson e gli altri disturbi del movimento: questa è l'innovativa  scoperta dei ricercatori dell’Università Nazionale coreana di Seul. Applicato sulla pelle del polso, il cerotto monitora lo stato di salute del paziente rilasciando i farmaci e favorendone l'assorbimento attraverso il calore.
A riportare la notizia dello sviluppo del dispositivo sono stati la rivista Nature Nanotechnology e Parkinson Italia, che ne hanno descritte le proprietà: elastico, resistente ai movimenti del polso, sottile, trasparente, praticamente invisibile ed 'intelligente', attraverso ingranaggi nanotecnologici ricopre una vasta gamma di operazioni utili alla salute del paziente.

Pazienti, caregivers ed operatori sanitari uniti h24 per vivere bene con la malattia


Si chiama Parkinson Lab 360° il primo innovativo progetto educativo multidisciplinare per migliorare la qualità di vita delle persone toccate dalla malattia. Il progetto pilota che parte da Catania, alla vigilia della Giornata Mondiale del Parkinson (11 aprile), è promosso dall'associazione Azione Parkinson di Catania, con la responsabilità scientifica del Prof. Pietro Marano, Università Gabriele D'Annunzio Chieti-Pescara e Direttore Unità Operativa di Riabilitazione Casa di cura Villa dei Gerani di Catania e della Prof.ssa Maria Gabriella Ceravolo, Università Politecnica delle Marche e Direttore della Clinica di Neuroriabilitazione dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, con il patrocinio dell'associazione Parkinson Italia e con il contributo incondizionato di AbbVie.

Lo studio pubblicato su "Radiology" è stato promosso dalla AOUP ed è stato finanziato dal Ministero della Salute e co-finanziato da Regione Toscana

Per la prima volta un gruppo di ricercatori di Pisa è riuscito a “fotografare” la struttura profonda del cervello colpita dal morbo di Parkinson. Lo studio scientifico pubblicato sulla rivista internazionale "Radiology" è stato realizzato, utilizzando la Risonanza Magnetica 7 Tesla della Fondazione IMAGO7,  unico magnete a campo ultra alto per uso sperimentale in Italia. Un apparecchio che sta aprendo nuove frontiere nella diagnosi della seconda patologia neurodegenerativa più diffusa al mondo, dopo l’Alzheimer. Parliamo della ricerca scientifica condotta da Mirco Cosottini, ricercatore della Università di Pisa e promossa dalla AOUP, con il finanziamento del Ministero della Salute e il co-finanziamento di Regione Toscana.

La formulazione a lento rilascio (ER) di pramipexolo once-daily è efficace nel trattamento della malattia di Parkinson (PD) anche a lungo termine, questo è quanto emerge dai dati di tre differenti studi, i cui risultati sono stati analizzati in un unico articolo pubblicato sull’European Journal of Neurology. Il pramipexolo ER è un farmaco di uso consolidato, approvato dall' AIFA a luglio del 2010.

La compagnia farmaceutica Roche ha di recente siglato un accordo con l’azienda irlandese Prothena allo scopo di ottenere i diritti di sviluppo e commercializzazione di PRX022, un farmaco sperimentale indicato per il trattamento del morbo di Parkinson. È previsto che il medicinale, un anticorpo monoclonale diretto contro la proteina denominata “alfa-sinucleina”, entri nella Fase I di studio clinico nel corso del 2014.

 

Una ricerca internazionale, coordinato dall'Istituto Nizam di Hyderabad (India), ha fornito nuovi dati sul trattamento farmacologico dei pazienti affetti da Parkison. Lo studio, al quale hanno preso parte anche Paolo Stanzione, della Clinica Neurologica dell’Università Tor Vergata e dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia, e Fabrizio Stocchi, responsabile del Centro per la cura e la diagnosi del Parkinson dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, ha dimostrato che la somministrazione aggiuntiva  al trattamento con levodopa di safinamide al dosaggio di 50 o 100 mg/die aumenta in modo significativo il tempo totale “on” (situazione di mobilità) con disturbi discinetici assenti o non fastidiosi, diminuisce il tempo “off” (improvvisa incapacità a muoversi), e riduce i sintomi del parkinsonismo.

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