Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Sono i risultati di uno studio condotto all’Oncologia Pediatrica del Policlinico Gemelli

Prima della chirurgia, del trattamento chemioterapico e della radioterapia, nei bambini affetti da tumore cerebrale è fondamentale un esame neuropsicologico al fine di individuare precocemente deficit cognitivi e pianificare tempestivamente interventi riabilitativi personalizzati. È quanto emerge da uno studio condotto dalle dottoresse Laura Iuvone e Laura Peruzzi, dell’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica del Policlinico universitario “Agostino Gemelli” di Roma, coordinato dal direttore dell’UO prof. Riccardo Riccardi, che ha preso in esame 83 bambini colpiti da tumore cerebrale con un’età media di circa 8 anni. La ricerca è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Neuro-Oncology.

Il farmaco è a somministrazione orale, in Inghilterra è l’opzione di prima linea

Ogni anno circa 8200 persone devono affrontare una diagnosi di carcinoma renale, neoplasia che rappresenta un 2-3 per cento di tutti i casi di tumore, con una tendenza però all’aumento. Per loro è appena arrivata anche in Italia una terapia innovativa, si tratta del Pazopanib di Glaxo (GSK), un antiangiogenico orale che da pochissimo inserito nel nel Registro farmaci oncologici di AIFA. I primi riscontri degli studi di fase due e tre vennero presentati due anni fa all’ASCO di Chicago, suscitando l’interesse della comunità oncologica mondiale. Ora il nuovo farmaco ha concluso l’iter di approvazione con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed è disponibile anche in Italia.

Finanzieranno una ricerca volta ad eradicare il virus, sarà condotta in collaborazione con l’Università di Perugia

L’Istituto Superiore di Sanità si è aggiudicato oggi il premio della “Grand Challenges Explorations”, un’iniziativa finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation. All’ISS sono stati assegnati 100 mila dollari americani per un progetto di ricerca innovativo nel campo della Salute Globale e Sviluppo dal titolo “Identificazione di composti Tat-mimetici per combattere la latenza di HIV”, ideato dal dottor Marco Sgarbanti del reparto di Patogenesi Molecolare del Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate.

Lo studio, che ha coinvolto i ricercatori dell’ISS, è stato fatto solo sulle scimmie: servirà tempo prima di arrivare all’uomo.
Un farmaco contenente oro, già conosciuto nel trattamento dell’artrite reumatoide, potrebbe essere la chiave di volta nella messa a punto di una cura efficace contro l’HIV/AIDS. L’auranofin – questo il nome del principio attivo – riesce infatti a stanare il virus proprio nelle sue ‘stanze più segrete’, in una sorta di magazzino virale in cui l’Hiv si annida, perché al riparo da farmaci e anticorpi. La notizia è stata pubblicata proprio oggi su 'Aids’, la maggiore pubblicazione scientifica nel campo e finanziata dalla Fondazione Roma. Lo studio internazionale ha come principale autore Andrea Savarino dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità e ha coinvolto altri ricercatori dello stesso Istituto.

Il presunto responsabile è stato individuato da ricercatori italiani

E’ targata Sardegna l’ultima scoperta sulla sclerosi multipla. Sono stati, infatti, un gruppo di ricercatori delle Università di Sassari e Cagliari, a identificare un microbatterio – il Mycobacterium avium subspecies paratuberculosis (Map) - che potrebbe essere fattore scatenate della sclerosi multipla. Lo studio è stato appena pubblicato su Plos One. Si tratta al momento solamente di un ipotesi che andrà verificata con ulteriori studi ma che, se verificata, potrebbe addirittura aprire la strada ad una vaccinazione.

Si chiama Bentysta ed è un inibitore del Blys, stimolatore dei linfociti B.

Questo potrà essere ricordato dalle tante persone che soffrono di Lupus Eritematoso Sistemico (LES) come un giorno molto importante: per la prima volta dopo 50 anni la FDA ha autorizzato un nuovo farmaco per questa malattia. Si chiama  Benlysta ed è stato messo a punto dall’azienda biotecnologia Human Genome Science (HGS) insieme alla casa farmaceutica GlaxoSmithKline (Gsk). Si tratta di un anticorpo monoclonale umano, il primo di una nuova classe di farmaci inibitori BLyS-specifici che riconoscono e inibiscono l'attività biologica dello stimolatore dei linfociti B o BLyS, che è stata scoperta da HGS nel 1996.

Partendo dallo studio di rare forme ereditarie di resistenza all’insulina, ricercatori calabresi hanno trovato un’anomalia genetica presente nel 10% delle persone con diabete di tipo 2

Dalla ricerca sulle malattie rare nuova luce su una delle malattie metaboliche più diffuse nel mondo, il diabete mellito di tipo 2: il gruppo di ricerca dell’Università di Catanzaro “Magna Græcia” coordinato da Antonio Brunetti ha scoperto che in un diabetico su dieci è presente una sorta di “firma genetica” che aumenta di sedici volte il rischio di sviluppare questa malattia, che nel mondo colpisce 250 milioni di persone. Pubblicato sulle pagine del Journal of American Medical Association (JAMA), lo studio è stato finanziato anche da Telethon e ha coinvolto quasi 9000 pazienti diabetici, di cui 4000 italiani.

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