Farmaci

Dopo 24 mesi di trattamento, i pazienti dello studio Global OLE continuano a evidenziare un miglioramento della neuropatia

Cambridge (USA) – Dal congresso virtuale della European Academy of Neurology (EAN) giungono nuovi dati su patisiran (nome commerciale Onpattro), un farmaco basato sull'approccio RNA interference, sviluppato da Alnylam Pharmaceuticals per il trattamento della polineuropatia negli adulti con amiloidosi ereditaria da transtiretina (hATTR). I risultati provengono dallo studio Global Open-Label Extension (OLE) e da un trial di Fase III B che ha valutato il trattamento con patisiran in pazienti con progressione della malattia dopo aver ricevuto un trapianto di fegato ortotopico.

La hATTR è una patologia ereditaria, progressivamente debilitante e spesso fatale, ed è dovuta a mutazioni del gene TTR che determinano la produzione di una forma anomala della proteina transtiretina (TTR). A causa di ciò, si verifica un accumulo dannoso di sostanza amiloide presso organi e tessuti, come cuore e nervi periferici, con conseguenti neuropatia sensomotoria periferica intrattabile, neuropatia autonomica, cardiomiopatia e altre manifestazioni. La hATTR è una patologia con morbilità e mortalità significative, che colpisce circa 50.000 persone in tutto il mondo: la sopravvivenza media è di 4,7 anni dopo la diagnosi, che si riduce a 3,4 anni per i pazienti che presentano cardiomiopatia.

“I risultati del nostro studio Global OLE dimostrano un beneficio duraturo per i pazienti con amiloidosi hATTR e polineuropatia trattati con patisiran, con un costante miglioramento sia dei sintomi che della qualità di vita dopo ulteriori 24 mesi di trattamento”, ha affermato Eric Green, Senior Vice President e General Manager del programma TTR di Alnylam. “A marzo 2020, tredici pazienti che erano entrati nello studio Global OLE hanno ricevuto il farmaco per più di sei anni, l'esperienza clinica più lunga con una terapia RNAi. Inoltre, i dati intermedi post trapianto di fegato hanno dimostrato un forte abbattimento della transtiretina in questa popolazione con bisogni insoddisfatti molto elevati, indicando l'ampia gamma di pazienti che possono trarre beneficio dal trattamento con patisiran”.

Lo studio Global OLE valuta l'efficacia e la sicurezza a lungo termine di patisiran in 211 pazienti che hanno completato lo studio di Fase II OLE e quello di Fase III APOLLO, e i dati condivisi al congresso includono 178 pazienti con almeno 24 mesi di esposizione al farmaco alla data limite del 7 ottobre 2019. In questa popolazione, la riduzione nei livelli sierici di transtiretina è stata mantenuta, e i pazienti in trattamento per 42 mesi hanno dimostrato un miglioramento duraturo nella compromissione neuropatica e nella qualità di vita rispetto al basale dello studio APOLLO. Anche i pazienti provenienti dallo studio di Fase II OLE hanno dimostrato un miglioramento nell'arco di 48 mesi di trattamento con patisiran.

Allo stesso modo, i pazienti sottoposti a placebo nello studio APOLLO e successivamente trattati con patisiran per 24 mesi nello studio OLE hanno mostrato un notevole rallentamento della progressione della neuropatia, oltre a un miglioramento della qualità di vita. Tuttavia, questi pazienti avevano manifestato una rapida progressione della neuropatia durante la somministrazione del placebo e non sono tornati ai loro punteggi di base con patisiran, evidenziando l'importanza di un trattamento precoce con il farmaco. Il profilo di sicurezza a lungo termine di patisiran, inoltre, è risultato coerente con quello osservato e riportato negli studi precedenti.

Infine, sono stati presentati i dati di un'analisi intermedia dello studio in aperto di Fase IIIB condotto in diversi Paesi europei per valutare la sicurezza, l'efficacia e la farmacocinetica di patisiran in pazienti con amiloidosi hATTR e progressione della malattia dopo aver ricevuto un trapianto di fegato ortotopico. Storicamente, questo tipo di trapianto è stato usato per rallentare la progressione della malattia nei pazienti con stadi iniziali di amiloidosi hATTR; tuttavia, alcuni di questi manifestano una progressione anche dopo il trapianto a causa della continua deposizione di transtiretina wild-type che si aggiunge ai depositi di sostanza amiloide esistenti nei tessuti.

Ventitre pazienti che hanno mostrato una progressione della malattia post trapianto (sulla base di un aumento del punteggio sulla disabilità da polineuropatia) hanno ricevuto un'infusione di patisiran (0,3 mg/kg) ogni tre settimane. Dopo tre settimane di trattamento, la riduzione media dei livelli sierici di transtiretina rispetto al basale è stata dell'81,9%. Al momento dell'analisi provvisoria (il 9 dicembre 2019), il profilo di sicurezza di patisiran era coerente con quello osservato nello studio di Fase III APOLLO.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il comunicato stampa aziendale.

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